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La destinazione non conta, l'importante è fare il primo passo.

PROSSIMA CORSA

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19/11/2016 Podisti da Marte

28 febbraio 2012

Roma Ostia - cronaca di gara

Inizio oggi lo ammetto, con un po’ di ritardo, questo mio breve ma sentito racconto della mia tre giorni capitolina in occasione della Roma Ostia. E’ stata l’occasione non solo per correre la mezza maratona più partecipata d’Italia (e una delle prime in Europa), ma anche per festeggiare i miei 40 anni e i 20 anni insieme a mia moglie.
Ho deciso di scrivere della parte di vacanza separatamente dalla gara e inizio proprio da quest’ultima.
La 38ma edizione della Roma Ostia, era valida anche come Campionato Italiano di specialità. Per la cronaca Valeria Straneo (nuovo primato italiano con 1h07'46") e Stefano La Rosa (1h02’15’’) campioni d’Italia; il podio è risultato così composto:
Donne:
- Valeria Straneo (Runner Team 99)
- Anna Incerti (Fiamme Gialle)
- Giovanna Epis (G.S. Forestale)
Uomini
- Stefano La Rosa (Carabinieri)
- Domenico Ricatti (Aeronautica)
- Stefano Scaini (Running Club Futura)

Vincitori assoluti, invece, Philemon Kimeli Limo () e Florence Kiplagat () in campo maschile e femminile rispettivamente.
Dopo una vigilia tormentata (leggerete nel prossimo post) domenica mattina arrivo in zona partenza con largo anticipo grazie al passaggio di Nicola, runner romano 58enne che si appresta a correre la sua prossima prima maratona proprio a Roma. Mi colpisce la vastità dell’area scelta per la partenza, gli amplissimi spazi a disposizione rendono facile la logistica di tutti i servizi necessari; tutto trova spazio e non c’è una minima coda. Una piccolissima pecca è la brevità della terza gabbia che vede moltissimi partecipanti costretti a stare in coda dietro. Puntuale, però, lo sparo di partenza è stato dato alle 9:15 da Gianni Alemanno, Sindaco di Roma, che ha poi corso la Euroma2Run non competitiva.
Foto (C) Antonio Capasso http://andocorri.blogspot.com/
Un cielo velato e una temperatura praticamente perfetta hanno reso splendida una giornata già di suo ottima. Ero partito da casa puntando nettamente al mio personale, ma mi sono dovuto arrendere agli acciacchi dell’età con un bastardissimo virus intestinale che ha pensato bene di togliermi tutte le energie a disposizione. Quindi sono partito solo per arrivare alla fine, per onorare la corsa. Infatti il crono finale di 2h10’52” è il mio peggiore di sempre, ma son contento visto che per oltre metà gara ho tenuto una media da 1h45’ finale; ritenterò alla Stramilano!
Non conoscevo il percorso e i continui saliscendi mi hanno effettivamente tagliato il fiato e le gambe, ma lo scenario attraversato è davvero stupendo. Ottimamente segnalato e presidiato tutto il percorso, qualche piccolo appunto per i ristori. Forniti solo di acqua (i primi 2) e con anche delle arance (l’ultimo), scarsi i bicchieri e assenti i cestini. L’organizzazione mi dice che per “motivi di ordine pubblico” non si possono mettere; presumo sia una trovata della zona, perché da sempre in gara, tapasciate comprese, li trovo e li uso… pazienza.
Un po’ di caos all’arrivo, com’è ovvio aspettarsi vista la presenza di oltre 11000 persone arrivate, oltre agli accompagnatori. Come anche per la Stramilano, gara che ha numeri simili, dopo l’arrivo e soprattutto per noi lenti qualche coda e fastidio extra al deposito borse e ai treni per il rientro. Se può consolarvi, cari amici romani, so già che a Milano sarà peggio :)
Concludendo, esperienza da ripetere e un plauso a tutta l’organizzazione. Spero di rivedervi il prossimo anno!

8 febbraio 2012

Salviamo i ciclisti!!

Gentili direttori del Corriere della Sera, Repubblica, La Stampa, Gazzetta dello Sport, Corriere dello Sport, Il Messaggero, Il Resto del Carlino, il Sole 24 Ore, Tuttosport, La Nazione, Il Mattino, Il Gazzettino, La Gazzetta del Mezzogiorno, Il Giornale, Il Secolo XIX, Il Fatto quotidiano, Il Tirreno, Il giornale di Sicilia, Libero, La Sicilia, Avvenire.
La scorsa settimana il Times di Londra ha lanciato una campagna a sostegno delle sicurezza dei ciclisti che sta riscuotendo un notevole successo (oltre 20.000 adesioni in soli 5 giorni).
In Gran Bretagna hanno deciso di correre ai ripari e di chiedere un impegno alla politica per far fronte agli oltre 1.275 ciclisti uccisi sulle strade britanniche negli ultimi 10 anni. In 10 anni in Italia sono state 2.556 le vittime su due ruote, più del doppio di quelle del Regno Unito.

Questa è una cifra vergognosa per un paese che più di ogni altro ha storicamente dato allo sviluppo della bicicletta e del ciclismo ed è per questo motivo che chiediamo che anche in Italia vengano adottati gli 8 punti del manifesto del Times:
1. Gli autoarticolati che entrano in un centro urbano devono, per legge, essere dotati di sensori, allarmi sonori che segnalino la svolta, specchi supplementari e barre di sicurezza che evitino ai ciclisti di finire sotto le ruote.
2. I 500 incroci più pericolosi del paese devono essere individuati, ripensati e dotati di semafori preferenziali per i ciclisti e di specchi che permettano ai camionisti di vedere eventuali ciclisti presenti sul lato.
3. Dovrà essere condotta un'indagine nazionale per determinare quante persone vanno in bicicletta in Italia e quanti ciclisti vengono uccisi o feriti.
4. Il 2% del budget dell'ANAS dovrà essere destinato alla creazione di piste ciclabili di nuova generazione.
5. La formazione di ciclisti e autisti deve essere migliorata e la sicurezza dei ciclisti deve diventare una parte fondamentale dei test di guida.
6. 30 km/h deve essere il limite di velocità massima nelle aree residenziali sprovviste di piste ciclabili.
7. I privati devono essere invitati a sponsorizzare la creazione di piste ciclabili e superstrade ciclabili prendendo ad esempio lo schema di noleggio bici londinese sponsorizzato da Barclays
8. Ogni città deve nominare un commissario alla ciclabilità per promuovere le riforme.

Cari direttori, il manifesto del Times è stato dettato dal buon senso e da una forte dose di senso civico. È proprio perché queste tematiche non hanno colore politico che chiediamo un contributo da tutti voi affinché anche in Italia il senso civico e il buon senso prendano finalmente il sopravvento.
Vi chiediamo di essere promotori di quel cambiamento di cui il paese ha bisogno e di aiutarci a salvare molte vite umane.
Chiunque volesse contribuire al buon esito di questa campagna può condividere questa lettera attraverso Facebook, attraverso il proprio blog o sito, attraverso Twitter utilizzando l'hashtag #salvaiciclisti e, ovviamente, inviandola via mail ai principali quotidiani italiani.