Non c’è due
senza tre e il quattro vien da se… Questo fine settimana ho partecipato alla mia
quarta Strongman, dopo le due in Italia (Rovereto) e quella tedesca (Nürburgring).
Questa volta la scelta è caduta sulla Svizzera dove ad Engelberg si è corsa la quarta
edizione della corsa ad ostacoli “più forte che c’è”.
19 ostacoli su
un circuito di circa 10Km. Da ripetere due volte; tosto davvero, impegnativo ma
anche tanto appagante. La mia due giorni nella terra di Guglielmo Tell è
partita venerdì sera col viaggio per raggiungere Engelberg (circa 260 Km. da
Milano) e all’arrivo la prima sopresa, graditissima: in albergo ho trovato già
pronto il pettorale e il pacco gara, oltre ad un buono sconto per acquistare
scarpe dello sponsor. Organizzazione - Troprunner 1-0.
In questo modo
ho avuto tutta la mattinata del sabato per riposare e perlustrare il percorso
che, a dire il vero, non avevo per nulla studiato in precedenza. Tutto il paese
è pieno di pubblicità dell’evento e noi Strongmen siamo davvero ben
accolti. Un rapido giro al centro ritiro pettorali e poi al villaggio e poi un
po’ di sano riposo alle gambe visto che dovranno sopportare 20 km di saliscendi
e ostacoli.
La gara ha un
percorso molto ondulato, impegnativo sin dall’inizio e abbastanza selettivo;
stando agli organizzatori ci sono 8000 iscritti anche se inizialmente non
sembra di vederne così tanti; poi però scopri che hanno dovuto ritardare la
partenza perché c’era ancora gente al ritiro pettorale e allora ringrazi
l’organizzazione che ti ha fatto trovare il pettorale pronto… l’atmosfera è
goliardica, come in tutte le Strongman. Corridori “normali” si mischiano ai
vari supereroi e ai costumi più strani in attesa, sotto un sole cocente, che lo
starter dia il via.
Alle 14:15 lo
sparo ci fa partire e subito ci si presenta un bel muro di pneumatici da
passare seguiti da un ponte di corda. Un’ottima idea per sgranare subito il
gruppo ed evitare intasamenti al primo vero ostacolo: la Simi Rückwärts. Una
ripidissima salita che taglia le gambe ancora fresche e porta ad un ondulato
percorso nel bosco passando per due volte attraverso i cavi elettrici (basta
non toccarne due insieme e il gioco è fatto) fino all’ostacolo più divertente
uno scivolo di una cinquantina di metri che ti fionda a capofitto in una vasca
ben presto piena di fango.
Ancora tanta
corsa e poi l’ostacolo che più mi ha rallentato, un passaggio a passo di
leopardo nel fango fino al gomito. Alla fine si esce davvero pieni fino alle
ginocchia e correre non è poi così agevole già al primo giro, figuratevi al
secondo. Ancora ostacoli con copertoni e il boxring, dove sacchi da palestra
dondolanti cercano di rallentare la corsa. Un bel tuffo nel fiume gelato (acqua
a 7 gradi!) raffredda tutti i bollenti spiriti e poi via fino al rientro in
paese dove gli abitanti ti incitano alla grande e ti innaffiano con le canne da
giardino. E’ bello sentirsi chiamare per nome (anche se loro lo pronunciano
Claùdio con l’accento sulla U) e poi ti arriva una bella doccia d’acqua gelata.
Il ritorno
verso la zona di arrivo e partenza è quasi tutto pianeggiante, ma non per
questo meno impegnativo; ho chiuso il primo giro in circa 1h20’ e mi sono
lanciato verso il secondo con ancora tanta gente che stava partendo. Qui
l’unico vero appunto all’organizzazione: trovarmi insieme ad almeno ancora un
migliaio di persone che con me facevano la salita taglia gambe non è stato
proprio il massimo sia per la perdita di tempo, sia perché non era semplice trovare
uno spiraglio per passare. Lo stesso vale per lo scivolo dove il pericolo
maggiore era ricevere un concorrente nella schiena, cosa puntualmente accaduta.
Da lì in avanti tutto liscio, con gli ampi tratti di corsa che hanno
ulteriormente sgranato il gruppo; purtroppo per me il caldo si è fatto sentire
e il secondo giro è stato un piccolo calvario con lunghi tratti percorsi al
passo.
La soddisfazione finale, tuttavia, con medaglia al
collo t-shirt da finisher e birra enorme (analcolica però!) è stata tantissima.
Tutto sommato un’esperienza unica che conferma la grande organizzazione della
Strongman e che credo davvero debba essere il punto di riferimento per tutte le
corse a ostacoli “serie”. Il prossimo anno mi piacerebbe provare un altro
paese, comunque nel frattempo mi sono pre-iscritto all’edizione svizzera :-)