E' ufficiale, sono un mona (come direbbero a Padova). Ieri altra occasione sprecata e non se vedere il bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto. Onestamente in questo momento sono un po' più pessimista che ottimista, ma veniamo ai fatti.
Inizio come al solito coi ringraziamenti.
GRAZIE a Fabrizio, una persona che ho conosciuto da poco e che ogni giorno che passa scopro essere sempre più bella dentro (per quanto bello sia "fuori" rivolgetevi alla compagna...). Anche ieri sera ha trovato il tempo di un'amil di incoraggiamento dopo aver visto i miei tempi, grazie a lui oggi splende il sole anche se sta diluviando.
GRAZIE a Franca e Cristina, conosciute solamente in partenza dopo che non ci siamo incontrati il sabato all'expo. Due ragazze simpaticissime e molto belle, un vero e proprio doping legale :-)
GRAZIE a Fulvio, Claudia e i pacer che mi hanno permesso di allenarmi e arrivare in fondo a questa maratona.
GRAZIE a mia moglie, che sopporta oltre al piccolino in pancia che scalcia come un ossesso, un marito in preda a crisi mistiche post gara.
GRAZIE a mamma e papà, perché subito dopo l'arrivo mi hanno mandato un sms per dirmi che comunque sia sono sempre il numero 1.
Ma torniamo a Padova. Sabato pomeriggio passato all'Expo, in compagnia di Fulvio e Claudia allo stand dei pacer; la giornata era caldissima e c'era un caldo soffocante là dentro. La sera, purtroppo, non ho potuto andare a cenza con Bat-Franca e Robin-Cry, quindi ho cenato tranquillo in albergo.
La mattina della gara sveglia ad un orario mostruoso (5.45), colazione e poi via con la navetta verso Vedelago.Buona la gestione della partenza, con file chilometriche ai bagni (anche per via della temperatura bassina) e ottima la gestione del deposito borse. Un anota: finalmente un contrassegno che si attacca anche alla borse e non si stacca!
Depositato il tutto vado verso la mia gabbia e incrocio un altro dinamico duo d'eccezione: Gianni Poli e Massimo Magnani. Un breve saluto, un paio di battute e li lascio ai loro discorsi sullo stato degli atleti italiani.
Le gabbie sono ben presidiate, ti controllano, ma volendo si può passare avanti tranquillamente. Io mi piazzo accanto ai pacer delle 4h30', dovrei fare con loro tutta la gara. (il condizionale è d'obbligo e capirete il perché).
Scorgo da dietro un cespuglio di ricci corvini con una canotta di Pistoia: che sia Franca, mi chiedo? E' lei, insieme a Cristina. Rapido scambio di battute, un in bocca al lupo e poi le saluto e torno indietro.
Si parte, finalmente, e per i primi 3Km. tengo il passo dei pacer. Ma faccio stranamente fatica, nel senso che le gambe vorrebbero girare più veloci e il movimento non è fluido come dovrebbe.Mi stacco un po' e vado che è un piacere, praticamente senza accorgemene vado intorno ai 6'/km. con punto di 5'30'. Troppo veloce per il mio obiettivo e tiro il freno. Scorgo poco davanti i pacer delle 4h15' e li tengo a distanza come riferimento. Passo la mezza ad una media di 6'08"/Km. e sono ancora sufficientemente fresco e tranquillo.
Ma freno un po' ancora perché ormai sono convinto di sapermi gestire. Passo al 30° in media perfetta col finale previsto e poi il crack.
Non nel senso di droga, ma a quel punto i polpacci iniziano a farmi un male che non sopporto. Come se improvvisamente fossero gofiati da dentro e volessero uscire dalla pelle. Devo camminare un po'... Poco male, mi dico, sono comunque in media e amen!!
Da lì inizia il calvario, riprendo a correre, ma al ritmo maratona ho un'autonomia iniziale di un chilometro che poi scende alla metà. Mi superano d'un botto i pacer delle 4h30' e arrivano quelli delle 4h45'. Mi prendono con loro e andiamo per 3/4 Km. poi le gambe si rifiutano di fare ciò che la testa dice loro di fare e li lascio andare. Ormai sono entrato in Padova, mi accodo per un po' all'amico William Govi, alla sua 710ma maratona (si, avete letto bene...!!) e poi lo lascio andare. Faccio un chilometro insieme ad un signore che ha un ginocchio gonfio come un melone, ma che stringe i denti pur avendo un'andatura tanto dinoccolata che un marciatore se la sogna.
Alla fine stringo i denti e dolore o no corro comunque gli ultimi metri. Il crono finale segna 4h57'19", ho fatto il mio personale e sono contento, ma la rabbia per aver mancato un'occasione unica è tanta.
Ieri era una giornata pressocché perfetta: il tempo era giusto, la temperatura anche, l'umidità forse un po' altina ma gestibile. Allenato ero allenato, pur avendo saltato qualche lungo negli ultimi tempi.
Il percorso è praticamente un'autostrada, ci saranno state al massimo 5 curve in tutto.
Col senno di poi, se avessi tenuto il passo dei pacer avrei fatto probabilmente le 4h30'; come ho avuto modo di discutere con Pizzolato all'arrivo forse ho tirato un po' troppo per troppo tempo. Peccato davvero!
Subito dopo l'arrivo ho recuprato la borsa e sono quasi scappato. Aveva iniziato a piovere e lo scoramento stava salendo.
Fabrizio chiedeva di me via sms, io pensavo solo ad appendere le scarpe al chiodo...
Il primo pensiero è andato a mia moglie e a mio figlio che sta per arrivare. Il secondo a tutti gli amici e poi ho davvero riflettuto sull'opportunità di proseguire a correre maratone.Fa male al morale correre sempre nelle retrovie insieme a persone che hanno 20 anni più di te o 20 chili in più nel girovita.
Mi sono chiesto se davvero la maratona sia la mia distanza, se non fosse il caso di puntare solo a gare più corte e ho anche davvero pensato di smettere e di lasciare che la Playstation avesse il sopravvento.
Ma la bestia si è svegliata, alla fine la voglia di passare l'ostacolo è più forte. Adesso ho davanti a me 7 mesi per preparare come si deve la prossima maratona. A Firenze quest'anno farò davvero tesoro di tutti gli errori commessi.
So già che avrò l'aiuto di un doping specialissimo, perché Franca e Cristina saranno in gara :-) e, spero, anche altri. Magari proveremo ad organizzare meglio il blogpoint, così finalmente riuscirò ad incontrare tutti quanti...
Presto aggiungerò qualche foto e il resto, adesso mi tocca tornare al lavoro.