Non c’è due
senza tre e il quattro vien da se… Questo fine settimana ho partecipato alla mia
quarta Strongman, dopo le due in Italia (Rovereto) e quella tedesca (Nürburgring).
Questa volta la scelta è caduta sulla Svizzera dove ad Engelberg si è corsa la quarta
edizione della corsa ad ostacoli “più forte che c’è”.
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In questo modo
ho avuto tutta la mattinata del sabato per riposare e perlustrare il percorso
che, a dire il vero, non avevo per nulla studiato in precedenza. Tutto il paese
è pieno di pubblicità dell’evento e noi Strongmen siamo davvero ben
accolti. Un rapido giro al centro ritiro pettorali e poi al villaggio e poi un
po’ di sano riposo alle gambe visto che dovranno sopportare 20 km di saliscendi
e ostacoli.
La gara ha un
percorso molto ondulato, impegnativo sin dall’inizio e abbastanza selettivo;
stando agli organizzatori ci sono 8000 iscritti anche se inizialmente non
sembra di vederne così tanti; poi però scopri che hanno dovuto ritardare la
partenza perché c’era ancora gente al ritiro pettorale e allora ringrazi
l’organizzazione che ti ha fatto trovare il pettorale pronto… l’atmosfera è
goliardica, come in tutte le Strongman. Corridori “normali” si mischiano ai
vari supereroi e ai costumi più strani in attesa, sotto un sole cocente, che lo
starter dia il via.
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Ancora tanta
corsa e poi l’ostacolo che più mi ha rallentato, un passaggio a passo di
leopardo nel fango fino al gomito. Alla fine si esce davvero pieni fino alle
ginocchia e correre non è poi così agevole già al primo giro, figuratevi al
secondo. Ancora ostacoli con copertoni e il boxring, dove sacchi da palestra
dondolanti cercano di rallentare la corsa. Un bel tuffo nel fiume gelato (acqua
a 7 gradi!) raffredda tutti i bollenti spiriti e poi via fino al rientro in
paese dove gli abitanti ti incitano alla grande e ti innaffiano con le canne da
giardino. E’ bello sentirsi chiamare per nome (anche se loro lo pronunciano
Claùdio con l’accento sulla U) e poi ti arriva una bella doccia d’acqua gelata.
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La soddisfazione finale, tuttavia, con medaglia al
collo t-shirt da finisher e birra enorme (analcolica però!) è stata tantissima.
Tutto sommato un’esperienza unica che conferma la grande organizzazione della
Strongman e che credo davvero debba essere il punto di riferimento per tutte le
corse a ostacoli “serie”. Il prossimo anno mi piacerebbe provare un altro
paese, comunque nel frattempo mi sono pre-iscritto all’edizione svizzera :-)