TomTom #GETGOING

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La destinazione non conta, l'importante è fare il primo passo.

PROSSIMA CORSA

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19/11/2016 Podisti da Marte

20 luglio 2011

Vertical Sprint: sfida al grattacielo di Regione Lombardia - Trofeo Trenord

Domenica 25 settembre 2011 avrà luogo la quinta edizione di Vertical Sprint a Milano, unica tappa italiana del Campionato del Mondo Vertical World Circuit 2011. La gara si terrà sul nuovo Palazzo Lombardia (39 piani - 866 gradini - 142 metri di altezza, il più alto in Italia) con arrivo sullo spettacolare terrazzo panoramico e gli organizzatori hanno fatto in modo che possano pendervi parte circa 150 atleti con partenze a cronometro in piccoli gruppi e individuali.
Così come accade con l'Empire State Building Run-Up a New York e in molte città del mondo, anche Regione Lombardia desidera in questo modo festeggiare e celebrare questo edificio che rappresenta l’energia, la creatività, la vitalità e l’entusiasmo di Milano e di tutta le Regione.La richiesta tramite apposito modulo deve essere inoltrata via mail oppure via fax  al numero 02.80509484 meglio se entro la fine di luglio, ma comunque entro il 18 settembre.

Da oggi è in linea il sito ufficiale della manifestazione dove è possibile avere ogni informazione e richiedere l'iscrizione (riservata a coloro in possesso del certificato medico di idoneità alla pratica sportiva agonistica).
Questo originale evento in poche edizioni è divenuto una occasione tradizionale della città e di grande notorietà in Italia e all'estero.
Organizzatori, atleti e appassionati siamo gli ambasciatori di questa stravagante specialità e filosofia che invita a prendere le scale (correndo o camminando…) per fare sport ma anche per la propria salute e il proprio benessere.
Milano ospita la 6° tappa del Vertical World Circuit, cioè il Campionato del Mondo 2011 che tocca nel corso dell’anno 12 città: oltre a Milano, ci sono New York, Basilea, Londra, Taipei (con uno dei grattacieli più alti del mondo di 101 piani) Berlino, Singapore e San Paolo del Brasile, oltre alle prove trials di Chicago, Vienna, Ho Chi Minh City e Bogotà.
Ammirare e salire Palazzo Lombardia non sarà solo un'impresa per gli atleti: nel corso della giornata "Vertical Day" tutti i cittadini sono invitati ad assistere alla gara e raggiungere in ascensore lo spettacolare 39° piano di Palazzo Lombardia, il punto di osservazione più alto della città, eccezionalmente aperto per l’occasione.
Gli atleti italiani sono tra i migliori interpreti di questa specialità che unisce talento individuale, tecnica, grinta e allenamento specifico. Cristina Bonacina (attuale Leader del Mondiale) Daniela Vassalli (Campionessa del Mondo 2009 e vincitrice a Milano nel 2008, 2009 e 2010), Daniela Bellotti e Antonella Confortola (1° e 2° un mese fa a Taipei!) sono tra le protagoniste femminili.
Fabio Ruga (2° oggi nel Mondiale), Marco De Gasperi (2° un mese fa a Taipei e vincitore a Milano nel 2007 e 2009), Dario Fracassi, Alex Romagnolo, Davide De Maria, Riccardo Sterni, Davide Pilatti, Emanuele Manzi sono tra i migliori del mondo in campo maschile.

17 luglio 2011

run friday run

photo by Rocco Puzziferri
Cronaca di un venerdì davvero unico per emozioni e sensazioni provate. Poco dopo la mezzanotte si parte con l’astronave marziana, per l’occasione “truccata” da torpedone, alla volta di Venezia per la Run 5.30. dopo un viaggio con alternanza di sonno e veglia a causa della posizione degna del kamasutra dovuta non alla compagna di viaggio ma allo scarso spazio tra i sedili arriviamo a Calcutta, anzi a Venezia.
In effetti, visto il tasso di umidità che ci accoglie, pare di essere in India nel periodo dei monsoni… subito incrociamo Sergio, intento a caricare casse di anguria per il ristoro e già cotto a puntino. Cambio rapido, deposito borse e siamo pronti a partire per conquistare anche Venezia. Il paesaggio è davvero mozzafiato, l’alba sulla laguna dona alla città colori incredibili e corrervi dentro è un’esperienza trascendentale. A riportarci coi piedi per terra, nonostante il nostro essere alieni, è il caldo che al primo kilometro ci fa sudare come termosifoni spanati. La povera Giuliana incoccia in uno dei tanti ostacoli lungo il percorso e si scortica gambe e gomiti, ma stringe i denti e arriverà al traguardo fresca come una rosa. Il capitano incoraggia la truppa, mentre Irene ci tiene allegri e il fotografo “scatenato” immortala ogni scorcio della città. Su e giù per mille ponti di Venezia le gambe iniziano a vacillare, mentre l’acido lattico reclama attenzione. Non so come riescano a correre anche portandosi una bandiera appresso…
All’arrivo, pur con qualche disperso per le nulle segnalazioni, ci attende un’anguria superlativa e tanta acqua.
Ripartiamo alla volta di Milano, in un viaggio che durerà più del previsto a causa di un incidente da superare ad Agrate, quando ormai il traguardo era a portata.
Nel pomeriggio visita media presso l’Istituto di Medicina dello Sport per il rinnovo del certificato e poi via alla volta di Orino, paese arroccato sulle colline (450 slm) sovrastanti il parco regionale Campo dei Fiori, per la settima edizione del Circuito Serale di Orino. Tutto il paese vive in prima persona questa gara, sono lungo il percorso a fare il tifo per tutti quanti, anche per quelli (come il sottoscritto) che vanno talmente lenti che vengono tamponati dalle zanzare.
photo courtesy Giuseppe Grassi
La gara è bella tosta, con un percorso che definire “ondulato” renderebbe poco l’idea. Di fatto è una corsa in montagna su asfalto. Caso vuole che avessi anche un tifo d’eccezione composto da moglie e figlio, mamma, papà e due carissimi amici che proprio a Orino si sono trasferiti. Non pensavo assolutamente di fare tempi degni di nota, ma di fare almeno bella figura questo si!
I ragazzi del paese si sono dati un gran da fare per organizzare il tutto, la gestione dei pettorali è esemplare (quasi 300 i partecipanti), praticamente nulle le code e gli spazi sfruttati alla perfezione.
Si parte con una prova dei ragazzi nati dopo il ’99 per circa 1500 metri, grandissimo agonismo e alcuni ragazzini davvero interessanti per tecnica e velocità. Poi tocca a noi competitivi e non uniti nel percorso da quasi 6K. Si devono compiere due giri da 2.900 metri lungo le strette strade del paese. Il percorso non è praticamente mai in piano, anzi presenta un paio di strappi cattivi e tostissimi, che segano davvero le gambe.

Avendo il Garmin in riparazione e non volendo assolutamente correre col cellulare per tracciare il percorso (anche perché qui praticamente non c’è campo da nessuna parte), mi fido delle sensazioni e del sito ufficiale, che recita un crono finale (non in real time) di 33’13” per una media, dunque, di 5’40”/Km. Tenendo conto del percorso e della corsa di Venezia sono davvero molto soddisfatto.

photo copyright Arturo Barbieri - podisti.net
A fine gara era previsto un ottimo ristoro e la possibilità di cenare a prezzo “politico”; ho sentito dire che per la cena c’è stato qualche ritardo. Io ho usufruito dell’ottima cena preparata dalla mamma… :)

4 luglio 2011

Brescia No Limits

La sveglia alle 6 non ha fatto tempo a suonare, l’adrenalina per l’imminente prova alla Brescia No Limits era tale che ero già sveglio prima del tempo.
Colazione pregara standard (thé con miele e gallette di riso con marmellata) e sono pronto ad affrontare il viaggio verso Brescia. Arrivo e parcheggio vicino alla partenza, i vigili sono già impegnati nel rimuovere l’auto del solito smemorato che ha parcheggiato lungo il percorso e in breve tempo i posti iniziano a scarseggiare. Ritiro il pacco gara passando accanto ad alcuni degli ostacoli che troveremo lungo il percorso, alcune balle di paglia e delle scale di legno.
L’Oratorio di Sant’Eufemia è il punto di partenza di un evento sui generis, dove ci si deve cimentare non solo nella corsa, ma anche nel superare ostacoli artificiali. Una formula relativamente nuova, ma che garantisce fascino, divertimento e livella di molto i partecipanti.
Non ho davvero idea di cosa mi aspetti, nella mia assoluta inconsapevolezza ho detto a mia moglie che avrei impiegato al massimo 3 ore e poi sarei arrivato a casa, pronto per la pastasciutta. Incontro i tanti marziani presenti e anche qualche compagno del Road Runners Club Milano, qualcuno reduce dalle edizioni precedenti, altri come me all’oscuro di tutto. Ci sono anche tantissimi X-Runners, che sfoggiano le belle e nuovissime divise disegnate da Pier, anche se chi ruba gli sguardi è la sua compagna :)
Il percorso della BNL3
Senza accorgermene arriva l’ora del via e partiamo passando in rapida successione 3 scale e 3 balle di paglia oltre a due tratti a passo di leopardo. Ci avviamo verso il centro storico di S. Eufemia, giusto qualche metro per sciogliere i muscoli, ed ecco la prima di tante (tantissime!!) salite. Qui iniziamo a capire cosa ci attende: bisogna risalire la valle tra cespugli, rovi e rocce. Praticamente una scalata di cui porto ancora oggi sulle gambe i segni. Dopo l’arrampicata ancora un po' di salita e suggestivi passaggi attraverso una grotta e una casa matta quando una breve quanto benvenuta discesa ci porta un po’ di tregua.
Torniamo verso Brescia, qualche scalino per iniziare ad assaporare quello che ci aspetta: i famigerati e terribili “mille scalini”; se qualcuno ancora aveva un sorriso stampato in faccia adesso si è tramutato in una smorfia di dolore! Personalmente non li ho contati, anzi al terzo ho perso il conto… immaginatevi, comunque cosa voglia dire fare un migliaio di scalini irregolari e impervi. Bene questi sono forse un po’ peggio.
Risaliamo quindi la Maddalena e arriviamo a San Gottardo, dove finalmente si inizia a scendere anche se per poco. Tra sentieri e strade di città raggiungiamo quindi il Castello di Brescia; uno splendido maniero medioevale perfettamente conservato, con tanto di gallerie sotterranee e passaggi a strapiombo sotto le torri. Dopo l’iniziale incanto e il saluto convinto dei turisti presenti, mi trovo dinnanzi ad uno spettacolo inatteso: ancora scalini!!! Giuro a me stesso che per una settimana userò solo l’ascensore e che magari verrò a fare un giro o due per preparare il Vertical Sprint di Milano. Nello scenario del Castello ci sono le prove di tiro a segno (8 centri su 8 colpi!) e di taglio dei tronchi d'albero. Col legno tagliato si riparte di nuovo di corsa, questa volta in pianura ma le forze sono ormai esaurite da tempo e, dopo aver lasciato il legno ad uno dei tanti volontari lungo il percorso, raggiungiamo il Parco Ducos, dove ci aspettano prove “bagnate”: il ponte tibetano, il giro con la canoa e… proprio mentre ormai sta per finire questa mia folle impresa devo affrontare l'ultima prova: il guado del laghetto. Il fondo è melmoso e l’acqua appena fresca; mi butto come un pesce e nuoto da una sponda all’altra. Trovo le forze per fare lo spiritoso con la ragazza che mi chiede un parere sulla “corsa”. Mi accomodo al volo su una panchina vicina per togliere un po’ d’acqua dalle mie fidate compagne di avventura (Saucony Xodus 2) che sono giunte alla loro ultima uscita seria.
Si ritorna verso la partenza con un percorso saliscendi in città e prima di poter vedere il traguardo ci aspettano ancora gli stessi ostacoli della partenza. All’arrivo l’organizzatore Fabio è lì che ci aspetta e non manca di dare un cinque volate e un ringraziamento.
La maglia tecnica di finisher me la sono proprio guadagnata questa volta e non vedo l’ora di indossarla.
Se avessi solo un grammo di energia da spendere ripartirei immediatamente, è stata la gara più emozionante e adrenalinica che abbia mai fatto, seconda per emeozioni solo alla mia prima maratona. Dovrei aver impiegato meno di 4 ore per fare tutto, tenendo conto della scarsa preparazione specifica sono soddisfatto. Non ho idea di come mi sia piazzato in classifica, spero ci sia sul sito a breve.
Di una cosa, però, sono certo: il prossimo anno ci sarò assolutamente!!!! Grazie di cuore a tutti.