TomTom #GETGOING

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La destinazione non conta, l'importante è fare il primo passo.

PROSSIMA CORSA

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19/11/2016 Podisti da Marte

31 luglio 2008

Milano, caraibi?


Vista l'aria che tira in Parlamento verrebbe da dire "piove, governo ladro", ultimamente qui a Milano arrivano temporali caraibici che fanno danni e grandine come mai visto prima. Le foto parlano da sole e per fortuna che ieri non avevo in pragramma neesuna uscita...

30 luglio 2008

Peccati capitali – la gola

“Il peccato di gola coincide con un desiderio d'appagamento immediato del corpo per mezzo di qualche cosa di materiale che provoca compiacimento.”
Sono affamato di novità. Per puro gusto personale, per la mia personalissima libidine anzi, doppia libidine col fiocco. Ultimamente stanno pubblicizzando diversi accessori da corsa che mi fanno gola e che so perfettamente che non mi faranno correre più veloce o meglio, ma che potranno appagare la mia voglia di novità.
Al momento ci sono 2 oggettini che mi fanno gola e un paio di scarpe. Gli oggettini sono il Compex Runner e il Garmin Forerunner 405; delle scarpe leggerete poco oltre.
Il Compex è un elettrostimolatore per il running, abbastanza sofisticato e con diversi programmi. Promette, ovviamente, faville e costa poco meno di un rene (oltre 400 euro). Se mai mia moglie dovesse vederlo oltrepassare la soglia di casa lo fa volare dal balcone. Ovviamente io seguirei a ruota il povero Compex…
Il Forerunner, invece, è un GPS da polso. La figata vera è che racchiude in sé tantissime funzioni che mi permetterebbero davvero di allenarmi meglio. Cardio, passo, GPS, funzione shadow running, allarmi… fa anche da orologio (quest’ultima è tratta dall presentazione Garmin, davvero)! È il primo nelle lista per Babbo Natale con un asterisco che rimanda ad una nota: “fammelo avere prima della maratona di Milano, grazie”.
Ultimamente mi sto appassionando molto alle scarpe. Leggo, mi informo, cerco di capire meglio come funzionano, se tra quanto promettono e quanto “leggo” nella suola e nella tomaia c’è congruità.
Dopo aver letto in rete del nuovo modello Brooks, ho visto la pubblicità delle nuove Ghost e mi sono voluto informare meglio. Negli USA e in qualche altro paese sono già disponibili e ne ho letto recensioni lusinghiere.
Come inquadrare il nuovo prodotto Brooks? Secondo Brooks, da me contattata, “si tratta di una calzatura molto versatile che probabilmente si potrà classificare sia come una massimo ammortizzamento che come una intermedia.”
La Ghost sarà disponibile a partire dal prossimo mese di ottobre in esclusiva presso una selezione di rivenditori Brooks (i nominativi di quest'ultimi saranno consultabili a breve sul sito e, successivamente, sulle viste specializzate). Da gennaio 2009 sarà disponibile presso l'intera rete di concessionari Brooks.
Il primo tester italiano è il pluri-campione Italiano di Triathlon Federico Girasole, detentore, tra l'altro, della migliore prestazione italiana su distanza Ironman; il suo resoconto è “provate le Ghost. una favola, morbide ma reattive sia dietro che nell'avampiede. Tomaia ben avvolgente ma comodissima, anche molto stabili sullo sterrato. Scarpa versatilissima: la mia opinione è che è sia una protettiva completa (cioè sia per atleti veloci che per atleti lenti e pesanti) sia una intermedia completa (per lavori veloci e gare lunghe (anche triathlon) sembrano validissime per ogni tipo di atleta). Eccezionale. Non avrei problemi a consigliarla sia agli over 80 Kg. da 4h in maratona anche per i lunghi, sia per i 65 Kg. da 2h30' anche per i medi e le ripetute lunghe... Comunque, per me promossa magna cum laude”.
Certo parole molto lusinghiere di un atleta sponsorizzato dalla Brooks, ma in rete, soprattutto sui siti americani, si trovano conferme di quanto scritto da Federico.
Mi terrò aggiornato, anche perché credo che almeno uno dei negozi VIP nei quali saranno presenti in anteprima le Ghost sarà nella mia città; il mio spacciatore di fiducia, invece, mi ha già detto che a lui arriveranno a gennaio; dopotutto è un negozio per Trop Runner non per Top Runner... Nell’attesa, comunque, mi godo le attuali Asics Kayano 13 e, dopo le vacanze, inizierò il rodaggio delle Adrenaline (già messe per una uscita) perché sarà con loro ai piedi che farò la Maratona di Milano.
A meno che un paio di Ghost non faccia capolino e “casualmente” si materializzi in casa mia…

Are you a Penguin?!?

Dalle pagine di Runner's World ho scoperto John Bingham, meglio conosciuto come il Pinguino. Dal 1996 ha una rubrica fissa sulla rivista; tutto è iniziato con una email inviata alla Dead Runners Society il resto lo potete leggere nella biografia sotto.
Nel linguaggio della corsa, la parola “tapascione” (in inglese americano si usa Penguin, “pinguino”), identifica una persona che corre più per la gioia farlo che per i riconoscimenti e le premiazioni. Alcuni di noi sono tapascioni per sempre, e siamo consumati dal piacere del movimento.

Sei un tapascione se:

  • Hai cortesemente (per la terza volta) detto al guidatore dell’auto scopa davanti a te che non vuoi un passaggio fino all’arrivo
  • Indossi il tuo reggiseno sportivo sopra la canotta. (soprattutto se sei un uomo…)
  • Durante la gara, continui a guardare alle tue spalle per vedere chi ti sta dietro
  • Il resto del gruppo è già all’orizzonte dopo il primo Km.
  • Sia la lepre che la tartaruga stanno facendo il defaticamento mentre tu stai per terminare la gara
  • L’unico motivo per cui non ti ritiri è l’imbarazzo che proveresti a farti vedere sull’auto scopa
  • Mentre arrivi sul rettilineo finale lo speaker incita il pubblico urlando “ci hanno assicurato che l’atleta più anziana sta per arrivare…!” (beh, almeno sei stato giovane…)
  • Riconosci i tuoi atleti preferiti (e gli altri amatori) anche di spalle
  • Sei superato in salita da un corridore che spinge un passeggino
  • Consumi tutta la memoria della fotocamera digitale durante una maratona
  • Senti il pubblico parlare di cena e non del ristoro dopo gara
  • Devi memorizzare il percorso perché sai già che il gruppo ti staccherà inesorabilmente
  • L’auto dell’organizzazione che recupera i coni di segnalazione di mette fretta (non ridete, a JB è capitato davvero!)
  • Quando passi vicino ad uno dei volontari, lui ti chiede “quanti ne restano dietro?” e tu rispondi “dietro di me? Dietro?? Cacchio... penso un paio, a meno che non siano quei due là davanti…”
  • La cerimonia di premiazione è già finita da un pezzo prima del tuo arrivo

Tradotto da “What is a Penguin?”

Chi è John Bingham
John “the penguin” Bingham è un giornalista (anche se lui non si definisce tale) molto consciuto nella comunità dei runner. La sua rubrica “Andamento Lento” [nella versione inglese “The Chronicles”], pubblicata mensilmente su Runner’s World dal 1996, è diventata un appuntamento fisso per molti appassionati.
Ha scritto anche diversi libri sulla corsa, subito diventati dei best seller (purtroppo non ancora tradotti in italiano).
Ha corso 25 maratone e centinaia di 5 e 10K ed è anche diventato nel frattempo organizzatore, con l’acquisto della “Chicago Distance Classic” la corsa più antica della città del vento. Ma le sue attività non si esauriscono qui: è stato speaker ufficiale di diverse importanti maratone (da Boston a Chicago, da Honolulu a San Francisco per citarne alcune) ed è membro dei comitati organizzatori delle maratone di Nashville e Virginia Beach. Amby Burfoot, editore di Runner's World, dice di Bingham: “Le persone si identificano talmente tanto con John, con le sue battaglie e coi suoi tentativi di essere più veloce. John mostra cos’è OK per i runner per ammettere i loro limiti".

Graffiti training

Ieri sera primo allenamento della settimana di scarico, un prograssivo di 45 minuti partendo davvero lento per finire con 10 minuti intorno ai 5' al Km. (che per me Trop Runner è un bel correre e non ridete!). Ho deciso di stare vicino casa, quindi ho rispolverato il giro "LambraTour" che da casa mi porta a Segrate e ritorno, ieri con alcune piccole deviazioni per poter stare un po' meno in mezzo al traffico e un po' più tranquillo. Percorso completamente pianeggiante, le uniche pecche sono le buche dell'asfalto sulla strada che porta a lla dogana di Segrate. Ma il bello è che la massicciata della ferrovia è stata "presa di mira" da alcuni graffitari che l'hanno abbellita non poco. Vi metto alcune foto scattate col cellulare.









Prima deviazione per costeggire una cava, ieri sera particolarmente bella e che mi ha fetto per un po' immaginare di non essere a Milano... nessun rumore da traffico (nonostante fossero le 6 di sera), poca gente e un refolo di vento che abbassava il tasso di umidità.

Da qui rientro verso casa, nel parco che circonda il palazzo e poi via sotto la doccia...

29 luglio 2008

Un aiutino...?

Marta Bastianelli, campionessa mondiale in carica di ciclismo su strada, è stata trovata positiva ad uno stimolante ad un controllo effettuato dall'UCI lo scorso 5 luglio ai campionati europei Under 23 di ciclismo.
La Bastianelli era tra le convocate per le olimpiadi di Pechino "se l'analisi verrà confermata saremo inflessibili. Marta Bastianelli ha tradito il Coni, la federazione e il mondo del ciclismo" è il commento del presidente del Coni, Gianni Petrucci.
"Ha commesso un'ingenuità incredibile, è risultata positiva alla flenfluramina: un componente dei prodotti per le diete, lei è fissata sul peso. Mangia solo insalata..." Renato Di Rocco (presidente di Federciclismo) cerca di spiegare la positività dell'azzurra "Ora chiederemo immediatamente le controanalisi. Ma il problema non è solo quello delle Olimpiadi, per le quali lei, che è campione del mondo, ovviamente era convocata. Il problema è la sua immagine e quella del ciclismo...".
Lei stessa ha confessato: "Mi sono rivolta al mio farmacista di fiducia per una mistura di erbe utile al drenaggio. Come sempre ho voluto leggere l`elenco dei prodotti utilizzati e tra questi c’era il benflorex, che non figura tra le sostanze proibite. Dalle analisi di laboratorio risulterebbe, invece, che quel prodotto contiene anche il principio attivo che è all`origine della mia positività. Ma io come potevo saperlo?".
[tratto da http://www.corriere.it/]

Il mio commento
Ora, avendo fatto quasi 10 anni di sport a livello agonistico (ginnastica artistica) so bene quali pressioni si sopportano per rendere sempre di più. A maggior ragione ai livelli di questi atleti, che hanno una carriera compressa in una decina d'anni (per i migliori) e che con quegli anni d'oro devono poi provare a camparci per tutta la vita.
A me è capitato poco tempo fa di dover assumere un farmaco inserito nella lista delle sostanze dopanti. C'era il simbolo sulla scatola e ho letto il bugiardino; ad una gara mi sono portato dietro scatola, foglietto e ricetta e ho chiesto informazioni al medico di gara. Per poco non è scoppiato a ridere, dicendomi che tanto nessuno avrebbe fatto controlli, ma aveva apprezzato il gesto.
Questi atleti sono seguiti non da un solo medico, ma spesso da un'equipe di specialisti. Possibile che nessuno sappia cosa può essere assunto e cosa no? E' tanto difficile prima della gara comunicare ai medici cosa si sta prendendo?
Ma la domanda vera è "ma è necessario davvero prendere tutte quelle sostanze?" Porca zozza, ma per gareggiare è assolutamente necessario infilarsi in vena o giù per il gargarozzo qualsiasi medicinale o peggio giusto per limare qualche millesimo alla propria prestazione?
Che valore ha, alla fine quella prestazione? E' frutto del lavoro dell'atleta o di quello che si è ingoiato? Personalmente non sarei orgoglioso di aver raggiunto un qualsiasi record o vittoria non sapendo se è solo grazie ai miei allenamenti o grazie all'aiutino di una ditta farmaceutica. Ma con quale faccia, poi, ci si vanta davanti al mondo? Un minimo di etica, di amor proprio e, c***o, anche di rispetto per il prossimo!
Io sarei abbastanza calvinista in questo senso: controllo antidoping a tutti i partecipanti alle gare sempre e comunque, con spese suddivise tra federazioni e società. Radiazione dell'atleta e dei medici responsabili alla prima positività.
Vi indico anche un bell'intervento dell'amico Paolo Fossati di Verde Pisello sul tema doping.

28 luglio 2008

Infortuni pazzeschi

Ieri mattina allenamento da bollino rosso secondo la tabella del mio Trop Personal Trainer; significa "devi fare esattamente quanto in tabella senza sgarrare di un secondo altrimenti ti disegno la Gioconda a cinghiate sulla schiena".
La tabella prevedeva 2 ore a ritmo alterno, con cambi ogni 15', avendo stimato di percorrere 19-20 Km. avevo pensato di farmi un giro intorno all'aeroporto di Linate, tanto per cambiare e per respirare smog un po' diverso dal solito (gli scarichi degli aerei sono una prelibatezza che neanche a Pechino per le Olimpiadi possono permettersi...). Poi, complice qualche strano gorgolio intestinale, ho deciso di inanellare giri intorno all'idroscalo, per avere sempre un bagno a portata.
Durante il terzo giro, a poco meno di 20 minuti dalla fine, ho appoggiato il piede male su uno dei rami che tappezzavano ieri tutto il percorso (sul lato dove ci sono i locali notturni, invece, si faceva lo slaloma tra i bicchieri di plastica e i mozziconi di sigaretta) e ho preso una leggerissima storta. niente di strano, davvero, solo una forte fitta immediatamente che mi ha consigliato di bloccarmi. Messo in pausa l'iPod mi sono fermato qualche minuto per poi ripartire, senza problemi.
Toranto a casa ho visto l'infortunio capitato al giocatore dell'Aston Villa Bouma, durante la partita di Intertoto contro l'Odense.
Ragazzi, visto in video e guardando la foto sopra il mio pensiero è stato: "questo qui ha praticamente smesso di giocare". Trovate una fotogallery completa su SportMediaset. In realtà, per fortuna, al giocatore è stata diagnosticata "solo" una fortissima distorsione, che è molto meno grave di ciò che si crede.
A presto!

27 luglio 2008

Rivelata la tracklist di "DEATH MAGNETIC"


Sul sito ufficiale dei Metallica sono stati resi noti i titoli e la copertina definitivi del nuovo album della band statunitesnse:
  1. That Was Just Your Life
  2. The End Of The Line
  3. Broken, Beat & Scarred
  4. The Day That Never Comes
  5. All Nightmare Long
  6. Cyanide
  7. The Unforgiven III
  8. The Judas Kiss
  9. Suicide & Redemption
  10. My Apocalypse

Ancora mistero circa la data di uscita dell'album, ma dovrebbe essere resa nota a breve. Nel frattempo si sa che lo stesso giorno sarà in vendita anche una versione speciale del CD, con packaging a forma di bara (!); il confanetto speciale conterrà, oltre all'album, un CD con le demo delle canzoni, un DVD, una t-shirt in edizione speciale, un poster e una card con la quale poter accedere ad una sezione riservata del sito internet da cui scaricare materiale relativo alla prossima data europea (!!!!!) del gruppo.

Io inizio a preparare la carta di credito!

24 luglio 2008

Consigli per gli acquisti

Proseguendo nel percorso mistico “Mente & Corsa” che, grazie all’assenza del capo, ho potuto approfondire in questi giorni, dopo aver riportato un breve scritto di Luca Speciani sul suo progetto Mind Body Work (MBW), vi scrivo oggi di Sri Chimnoy, un personaggio pazzesco che ha fatto del potere della mente e della trascendenza il suo punto di forza (e quello di moltissimi altri che seguono i suoi insegnamenti).
Alla ricerca di nuovi punti di vista e di consigli circa la corsa, ho deciso di visitare uno dei negozi specializzati presenti a Milano: Runner Store. A differenza della tendenza, ormai consolidata, degli ultimi anni non si tratta di un mega negozio che propone qualsiasi marca e accessorio sul mercato. È, invece, un classico negozio specializzato, grande quanto basta ma con personale che sa quello che vende e che non ha come obiettivo solo ed esclusivamente quello di riuscire a piazzare qualcosa, ma di avere un cliente soddisfatto. In più, la filosofia alle spalle del negozio arriva da Sri Chimnoy, leggendo oltre avrete maggiori informazioni.
Complice un po’ di relax al lavoro, come detto, sono riuscito finalmente a fare una capatina in negozio, che si trova nella zona ovest della città e quindi, mio malgrado, lontano dall’abituale tragitto casa-ufficio-casa. Uscito in perfetto orario dall’ufficio e non avendo allenamenti in programma, ho fatto una deviazione così da passare in negozio per rendermi conto di persona dell’ambiente.
Ho trovato un ambiente davvero cordiale, con personale affabile che non ti assale appena metti piede in negozio per farti acquistare tutto il magazzino. Inoltre, merce rara soprattutto in certe catene, sono davvero competenti e runner loro stessi. Vista la disponibilità a scambiare due parole mi sono fatto spiegare un po’ la loro storia… come scritto anche sul loro sito, tutto è iniziato dalla passione per la corsa di tre ragazzi membri del gruppo sportivo Sri Chinmoy Marathon Team. Lo SCMT è il gruppo internazionale di corsa più grande al mondo con sedi in quasi tutti i continenti e organizzatore di moltissime ultra tra cui la “3100 miglia” (di "soli" 4800 Km.) e la celeberrima “World Harmony Run”. Tra i membri del gruppo c'è Monika Moling vice campionessa Italiana di 24h e 13° Mondiale…
Il negozio ha aperto i battenti nel febbraio 2006, mentre come gruppo hanno anche altri negozi in Inghilterra e in Scozia. Con pratica che si sta diffondendo anche in altri negozi, presso il negozio per l’acquisto della scarpa viene effettuato un vero e proprio “test del piede”, con la differenza sostanziale che qui, forti dell'esperienza maturata nei negozi oltremanica il test viene svolto con protocollo omologato da oltre 25 anni (!).
Il test dura circa 20 minuti in totale e prevede alcune fasi:
  • domande per capire il tipo di corridore (quanto corre, dove, problemi fisici,…)
  • controllo della forma del piede e della postura
  • primo test “pratico” indossando un modello neutro (A3) per verificare l’appoggio
  • in base al risultato, vengono proposti i modelli ritenuti più adatti e nuovo test, questa volta su strada. Il test su strada è importante perché permette di verificare i risultati del tappeto. Pensate che, mediamente, in una scala da 1 a 10 chi overprona 5 sul tappeto in strada overprona 7 ed in alcuni casi ancora di più! Ci sono anche alcuni runner con appoggio neutro sul tappeto, ma che risultano grandi overpronatori in strada.

Inoltre in casi si evidenzino problemi particolari a livello fisico, si avvalgono della consulenza di un ortopedico, di un naturopata e di un fisiatra. Particolare di non poco conto, infine, è che il test è parte integrante del servizio che viene offerto ai clienti. È, dunque, assolutamente gratuito e senza impegno di acquisto.
Tra gli altri servizi offerti in negozio segnalo la consulenza per l’acquisto e l’utilizzo dei GPS (anche dopo l’eventuale acquisto), la presenza, il sabato pomeriggio, di un consulente ortopedico per infortuni e eventi formativi di vario genere durante tutto l’arco dell’anno.

Detto del negozio e dei servizi offerti, mi ha incuriosito l’appartenenza dei proprietari al SCMT; proseguendo nelle chiacchierata ho potuto così approfondire un po’ il tema.Il vero ispiratore è stato Sri Chinmoy fondatore del gruppo sportivo e delle gare più importanti. Lo SCMT è stato fondato nel ’77 da Sri Chinmoy per essere di servizio al mondo podistico e promuovere la crescita spirituale tramite lo sport. Lo spirito del gruppo consiste nell’auto trascendenza dei propri limiti; si corre per trascendere le nostre precedenti mete cercando in questo modo di migliorare di continuo.

23 luglio 2008

Mente & Corsa


per il tiolo mi sono ispirato al libro di Luca Speciani & Pietro Trabucchi (foto in basso), per chi volesse sapere qualcosa di più sull'aiuto che la mente può dare durante una corsa, riproduco un interessante intervento di Luca Speciani. All’interno dello scritto ho inserito link dove trovare maggiori informazioni.

Togliamoci dalla testa che sia possibile diventare dei campioni se non impareremo a correre, insieme, con la testa e con le gambe.
La maratona in particolare, più di ogni altra gara più breve, richiede un approccio che non può più essere solo fisico. Ciò è vero sia parlando di crisi da esaurimento delle scorte zuccherine, sia nell'esame specifico di tutti i metodi elaborati per correggere atteggiamenti dannosi verso la corsa. Ed anche nelle strette connessioni tra alimentazione, dimagrimento e atteggiamento mentale. Mente e corpo sono una sola cosa. Lavorare con l'una o con l'altro comporta effetti reciproci che non possono sfuggire ad un occhio attento.
Pietro Trabucchi ed io (Luca Speciani) stiamo da tempo lavorando sul progetto Mind Body Work (MBW), che si avvale delle più recenti scoperte scientifiche sulle dinamiche di funzionamento cerebrale per aiutare l'integrazione tra corpo e mente nell'attività sportiva. Ogni tassello in più che si aggiunge al mosaico ci dà conferma di essere nella giusta direzione. L'intuizione del fatto che uno stimolo proveniente dal corpo può (grazie al coinvolgimento del cervello “emotivo”, da alcuni chiamato “sistema limbico”, e in particolare dell'amigdala) indurre modificazioni stabili in alcuni atteggiamenti mentali, ci ha portato a lavorare nella pratica, testando sui nostri atleti insieme ad altri allenatori questa nuova metodologia. I risultati che stiamo ottenendo sono sufficientemente anomali da farci pensare di avere estratto dal mazzo una buona carta. Su questa vogliamo continuare a lavorare, certi di avere introdotto un concetto nuovo, su cui sarà interessante confrontarsi con altri tecnici ed altri atleti che siano interessati a battere con noi strade nuove e produttive.
Siamo a disposizione di chiunque voglia scrivere, inviarci commenti, collaborare, portarci risultati suoi o di suoi atleti, per arricchire il bagaglio - pur già ampio - di cui disponiamo. I lavori testati sui numerosi atleti in tutta Italia seguiti da Speciani e Trabucchi con lavori specifici MBW sono disponibili in parte sul sito Eurosalus
Non ci sono copyright, non ci sono operazioni commerciali nascoste: c'è solo la nostra voglia di sperimentare, e di dimostrare come nello sport (e nella maratona in particolare) si possano ottenere risultati estremamente gratificanti, semplicemente integrando il fattore mentale con quello fisico.
Non c'è nessuna ricetta facile o a buon mercato. Nessuna illusione da sbandierare. C'è invece la consapevolezza del fatto che un atleta va seguito nella sua interezza: dal punto di vista fisico, certamente, ma anche da quello alimentare e mentale. E se mangiando più carboidrati o più proteine si ottengono dei risultati fisici visibili e precisi, altrettanto si può dire dopo l'applicazione degli allenamenti MBW.
Il MBW non è certo la scoperta del secolo, ma è uno strumento operativo pratico e intelligente per migliorare le proprie prestazioni, in maratona come in qualunque altra specialità sportiva. Sta solo a ciascuno di noi conquistare quell'equilibrio che - nella storia di ogni grande impresa atletica - è sempre stato elemento determinante.Il corpo o la mente, da soli, non possono arrivare da nessuna parte. L'equilibrio armonico tra queste importanti componenti della nostra inscindibile unità può invece portarci lontanissimo. Abbiamo provato a fare un passo concreto per capire come farlo nella pratica. I vostri risultati e il vostro entusiasmo nel raccogliere questo “testimone”, ci diranno se e quanto avremo avuto ragione.

Lettura sotto l'ombrellone (per chi già è in ferie)

Mi è arrivato ieri il numero di agosto di Runner's World ed è stato il mio compagno di divano ieri sera.
Ideale per riprendermi dopo i 45' di allenamento con un caldo afoso che mi ha fatto trangugiare un litro di integratore d'un fiato...
Ve lo segnalo, non tanto perché ho avuto modo di conoscere personalmente diversi membri della redazione, quanto perché ci sono alcuni spunti interessanti e di amici ai quali tengo particolarmente.
Vi segnalo, dunque, il Contrappunto scritto da Paola Felletti del Road Runners Club Milano; Paola è una delle due Felletti twins (l'altra è Silvia, poi c'è anche la sorella Alessandra che fa la speaker) ed è una delle donne più veloci che conosco.
L'altra rubrica che vi segnalo è quella scritta da Corrado Montrasi, deus ex machina di Running in the Park, compagno al corso speaker della FIDAL Lombardia e anch'egli valente e appassionato corridore. Dallo scorso numero della rivista ha iniziato un'interessante disamina sui vari parchi cittadini presenti in Italia, dando una valutazione ai serivizi "a misura di runner" presenti. Un buon servizio per chi spesso non sa bene dove recarsi a correre o cosa potrà trovare.
Segnalo, infine, l'articolo di Marco Bonarrigo intitolato "esageratamente lecito"; perfetto e caustico al punto giusto circa le novità che quotidianamente ormai girano intorno al mondo della corsa per migliorare le prestazioni di noi corridori.
Buona lettura!

22 luglio 2008

Acqua e olio, tutto a posto…?

Oggi giornata dedicata a tagliando e revisione. Stamattina sono andato dal dottor Monetti, medico sociale del Road Runners Club Milano, presso il suo studio in ospedale per sottopormi al tagliando annuale, ovvero la visita per il certificato medico sportivo.
Sono stato promosso, non ho ancora sottomano i dati, ma direi un generale miglioramento rispetto allo scorso anno.
Finito il mio tagliando è stata la volta della revisione della macchina, anche qui promozione piena. Revisione effettuata presso un’officina dell’azienda per la quale lavoro (quindi lavoro eseguito a regola d’arte e, soprattutto, senza scherzi strani).
Posted by ShoZu
Stasera allenamento di 45 minuti, come da tabella, che prevede 10 minuti a 6’/Km. + 25 minuti a 5’30” e chiusura in progressione con 10’ a 5’ netti. Sono ancora indeciso su dove andare a correre, per tenere le medie imposte vorrei evitare la città visti i molti incroci. Probabilmente andrò al Parco Lambro oppure al Forlanini. Il Forlanini è un bel po’ che non lo bazzico, speriamo che siano diminuiti i cani non al guinzaglio, una “simpatica” abitudine di buona parte dei proprietari di cani che incrocio negli allenamenti e che, francamente, non capisco assolutamente.
Buona Vita a tutti!

21 luglio 2008

Nuove vie

Dopo il secondo test al Trop Lab è puntualmente arrivata la nuova tabella di Paolo che mi porterà fino alla Maratona di Milano.
Per esigenze strettamente organizzative la domenica è previsto l’allenamento più lungo o, comunque, più impegnativo della settimana; solitamente, a meno che non abbia in programma qualche gara, il mio allenamento si svolge all’Idroscalo luogo frequentato da tantissimi altri runners e vicino casa. Purtroppo ultimamente la manutenzione lascia a desiderare e l’asfalto è molto rovinato in diversi punti, con buche, avvallamenti e una serie di servizi non funzionanti (ad esempio colonnine sos, alcuni bagni,...).
Fortunatamente Milano dispone di diversi parchi, pur non potendosi definire una città verde come a molti piacerebbe, e allora ho voluto sperimentare percorsi diversi, anche per cambiare la solita routine domenicale.Dopo aver pensato e letto circa i parchi di Milano, la scelta è caduta sul Parco delle Cave, un’area verde sita nella zona 7 di Milano (ovest), oggetto di recenti lavori per farla tornare vivibile e strapparla definitivamente a persone quanto meno poco raccomandabili. (vedi foto :-) ). Ho deciso tuttavia di dare prima un'occhiata alla zona e poi andarci a correre.Grazie alle istituzioni e ad associazioni quali Italia Nostra, con la quale il Comune di Milano ha sottoscritto un contratto di collaborazione, il parco sta tornando a vivere e ad essere frequentato dai cittadini. Il parco delle cave ha una superficie di circa 135 ettari e l’ambiente è davvero caratteristico: oltre ad aree boschive, che si sviluppano lungo l’alveo dei fontanili, sono presenti laghetti e corsi d’acqua (per un totale di circa 29 ettari) abitati da una ricca e varia fauna. Un ulteriore elemento di unicità è costituito dalla presenza di associazioni che promuovono numerose iniziative nell’area del arco: gare di tiro con l’arco, gare di pesca, feste, manifestazioni varie ed incontri al parco.È inoltre presente una zona agricola attiva con l’antica Cascina Linterno e alcune aree sono state adibite a orti urbani. La cascina ha una storia assolutamente da scoprire e tramandare, specie in una Milano sempre più in preda alla cementificazione selvaggia, ricordo che, ad esempio, tra gli inquilini della Cascina Linterno nei secoli ci sono stati personaggi famosi tra i quali Francesco Petrarca e don Giuseppe Gervasini, meglio noto ai milanesi come el pret de Ratanà, che qui visse dal 1926 al 1941 dopo aver avuto in dono la cascina da un uomo che aveva guarito.
All’interno del parco sono state realizzate ampie piste ciclabili e camminamenti che permettono di correre non solo sull’erba, ma anche su un terreno più solido e meno ondulato.
Per i podisti, anzi trop runners, segnalo il percorso misurato di 5 Km. con indicazioni ogni 500 metri. Il Parco delle Cave è collegato al vicino parco “Boscoincittà” da un ponte pedonale che passa sopra via Novara e che consente di allungare il percorso di circa 14 Km.Il parco è comodamente raggiungibile coi mezzi pubblici, ma per chi (come il sottoscritto) è scomodo o troppo lontano sono presenti diversi e ampi parcheggi.
Domenica mattina, dunque, ho scelto di correre lungo la pista ciclabile del Naviglio Grande; partenza fissata all'altezza della chiesa di S. Cristoforo (proprio di fronte al negozio Verde Pisello) e via verso la zona ovest di Milano, passando per Buccinasco, Corsico e Trezzano s/N.















La strada è tenuta abbastanza bene, qualche asperità, qualche buca ma nulla che metta seriamente a repentaglio le caviglie. Il percorso è, come detto, lungo una pista ciclabile che costeggia il Naviglio Grande (sponda destra nella foto); la pista è divisa in due tronconi, chiusi alle auto con un asfalto rosso abbastanza morbido.
Nei tratti aperti al traffico la strada si allarga, ma la domenica mattina presto il traffico, almeno adesso che è estate, non è frequente. Unico neo è la totale assenza di tratti ombreggiati, fatto salvo qualche passaggio sotto i cavalcavia e di fontanelle dove potersi abbeverare.
Io avevo in programma 90 minuti di fondo medio e l'ultimo quarto d'ora è stato faticoso per via del caldo e dell'assenza di acqua. Partendo dalla chiesa di S. Cristoforo ho raggiunto Trezzano s/N e sono ritornato alla base; al posto del mio fidato e inseparabile scooter ieri ho optato per la comodità dell'auto (vista l'assenza di traffico); per chi avesse necessità ci sono diverse possibilità di parcheggio lungo il percorso e chi volesse partire da un punto più in città può arrivare alla stazione di Porta Genova e trovare parcheggi (l'alternativa sono i mezzi pubblici, con la Metropolitana linea 2 che fa fermata proprio a P.ta Genova).
Di rientro dalla corsa, sono passato dalla pasticceria Cucchi (Corso Genova 1), vecchi amici di famiglia, dove mi sono ritemprato delle fatiche della corsa mangiando uno dei celeberrimi budini di riso del signor Cesare Cucchi.
Chiaccherando abbiamo anche confermato la prossima edizione della "Cucchi Marathon" una sgambata tra amici con partenza e arrivo dalla pasticceria Cucchi e percorso lungo il Naviglio Grande (previste 3 distanze: 6, 12 e 21 Km.); come ogni anno si terrà in dicembre per festeggiare insieme Natale, partecipazione alla maratona di NY e per mangiare uno dei panettoni DOC di Cucchi!

17 luglio 2008

Saldi!

Saldi, Saldi, Saldi, tanti saldi
Beati siano saldi
I beneamati saldi perché
Chi ha tanti saldi vive come un pascià
E a piedi caldi se ne sta
[adattato da “Soldi soldi soldi” di P. Garinei, A. Giovannini, G. Kramer (1962)]

Sono iniziati i saldi e il richiamo della carta di credito è stato ancora una volta troppo forte per resistere. Oltretutto, di resistere proprio non avevo voglia…
I primi acquisti sono stati un bel paio di scarpe e un pantaloncino. Per il pantaloncino ho optato per un modello Nike grigio e fascia laterale blu elettrico, mentre per le scarpe ho finalmente rimesso le mie fette calibro 44 in un paio di Brooks.
Il pantaloncino è molto sgambato e fresco, ha l’inconveniente di non proteggere troppo dallo sfregamento delle cosce, ma è normale.

Delle scarpe nuove, in realtà, non avevo bisogno immediatamente; visto il chilometraggio delle attuali Kayano 13 (quasi 600 Km.) avrei dovuto prendere il paio nuovo a settembre per poter inziare il rodaggio delle nuove. Visto che siamo in periodo di saldi e avendo già deciso a priori il nuovo modello (Brooks Adrenaline GTS 8) ho fatto un po’ di ricerche, trovandole a soli 95 euro contro i 130 (di listino).


Il ballottaggio era tra Brooks e Asics (Kayano 14 o Nimbus); alla fine hanno vinto la nostalgia e la scaramanzia, aiutate dal dollaro debole. Le Adrenaline GTS 8 sono il modello più venduto nel mondo della casa statunitense, premiato quest’anno con il “Best buy” nella categoria Stabili da Runner’s World.
La nuova versione dell’Adrenaline è un aggiornamento estetico rispetto alla precedente in cui era stata introdotta la tecnologia MoGo. MoGo è la mescola per intersuola Brooks, composta da una nuova struttura a polimeri con una durata chilometrica molto più elevata rispetto alla tradizionale EVA. La bassa densità della mescola MoGo rende il materiale più leggero, vantaggio importante soprattutto per i modelli più leggeri. In aggiunta è anche meno suscettibile alla variazione di temperatura, uniformando il suo comportamento in condizioni di grande caldo o freddo con una differenza massima di soli 0.15 pa.

Inoltre, il nuovo disegno della parte posteriore della suola dovrebbe garantire una risposta più elastica senza peggiorare l’ammortizzazione. L’Adrenaline è ufficialmente una A4, ma secondo Paolo sarebbe più corretto porla tra le A3 e le A4 in virtù dell’ottimo sistema antipronazione Brooks. Il peso della scarpa è di circa 320 grammi.

16 luglio 2008

Di imbarazzante c’è solo la IAAF

La IAAF attacca Pistorius: “Imbarazzo se dovesse correre alle Olimpiadi”. Come ogni buona telenovela (o soap opera che dir si voglia) quella di Oscar Pistorius a Pechino sta diventando infinita.
Il velocista sudafricano che corre verosmilimente non riuscirà a qualificarsi per i 400 m. individuali: i suoi tempi attuali sono lontani anni luce dal minimo olimpico A e pensare che possa abbassare di un secondo il suo personale è pura fantascienza.
Resta, tuttavia, aperta la possibilità di far parte della staffetta 4x400 ai Giochi Olimpici di Pechino. Possibilità molto concreta che sta letteralmente terrorizzando la federazione d'atletica internazionale (IAAF), per sua ammissione “imbarazzata”.
Il segretario generale, Pierre Weiss, ha dichiarato infatti che “tutto ciò ci imbarazza”. Insinuando, inoltre, un interrogativo tra tifosi e atleti: “La decisione del Tas si applica a tutte le gare, ma se Pistorius corre in gruppo rischia di cadere. Lui o un altro”. La IAAF ha sempre combattuto il sogno olimpico di Oscar Pistorius, solo la sentenza del Tribunale di Losanna ha ammesso l'atleta sudafricano alle competizioni insieme ai cosiddetti normodotati.
Persa la battaglia legale ora si tenta di mettergli i bastoni tra le ruote in altri modi, ovviamente. Vorrei ricordare a voi e al Segretario IAAF, l’articolo 3 dello
statuto, che recita:
The Objects of the IAAF are:
  1. To act as the world governing body for the sport of Athletics.
  2. To promote the sport of Athletics and its ethical values as an educational subject and life affirming and life enhancing activity.
  3. To encourage participation in Athletics at all levels throughout the world regardless of age, gender or race.
  4. To strive to ensure that no gender, race, religious, political or other kind of unfair discrimination exists, continues to exist, or is allowed to develop in Athletics in any form, and that all may participate in Athletics regardless of their gender, race, religious or political views or any other irrelevant factor.
    […]

Una splendida contraddizione in termini; ecco perché, personalmente, sono imbarazzato dalla IAAF. Come per tutte o quasi le diverse Federazioni, commissioni e quant’altro regola lo sport in generale, non c’è passione e amore verso lo sport stesso e chi lo pratica; solo ed esclusivamente lotte di potere a titolo più o meno personale.
Gli esempi in tal senso si sprecano, basti pensare a geni quali Blatter nel calcio e alle sue altrettanto imbarazzanti uscite in qualità di presidente della FIFA.Mi auguro che Pistorius possa gareggiare a Pechino, non tanto per la prestazione in sé, quanto per ciò che la sua partecipazione potrà rappresentare per tutto il movimento.

Dinho sbarca a Milanello

Galliani, Berlusconi e Moratti sono gli unici dirigenti “romantici” del calcio italiano; in Europa e nel Mondo pochi altri come loro.
L’arrivo di Ronaldinho al Milan, del quale sono personalmente molto contento, è un tipico gesto d’amore del nostro Presidente al suo Milan e a sé stesso. Il narciso che è in lui sublima solo al pensiero di poter vedere in campo una squadra con Seedorf - Kakà – Ronaldinho – Pato là davanti. Un progetto bellissimo sulla carta che, però, sarà di difficilissima realizzazione nel campionato italiano, soprattutto se l’obiettivo dichiarato è di vincere (e aggiungiamoci i giovedì sera in Uefa senza anticipi).
Ronaldinho è un fuoriclasse il cui corteggiamento è durato giorni, mesi, anni. È reduce da una stagione da dimenticare: infortuni veri o presunti ne hanno minato continuità e classe. Ma, nonostante tutto, l’ha messa in fondo al sacco 8 volte in 17 gare giocate; rimane un campione in grado di vincere dappertutto e, soprattutto di far vincere.
Il vero acquisto, però, il Milan l’ha fatto fuori dal campo. Così come l’affare Beckam a Madrid, l’arrivo di Bugs Bunny porterà certamente un giro d’affari relativo a vendita di maglie e gadgets non di poco conto. E non dimentichiamo il fascino verso i tifosi più giovani, quelli che stressano i genitori per avere di tutto di più del loro idolo.
Ronaldo de Assis Moreira, aka Ronaldinho Gaucho, è nato a Porto Alegre (la città dove sono cresciuti Falcao, Dunga, Emerson e Pato).
Durante una partita locale, all'età di 13 anni, segna 23 gol tutti insieme; i media si accorgono “casualmente” delle sue potenzialità e la sua reputazione cresce in fretta grazie al talento con cui porta il Brasile alla vittoria del Mondiale under 17 nel ‘97.
La carriera professionistica inizia nel Gremio, esordendo nella Copa Libertadores del 1998. L’anno seguente arriva in nazionale: è il 26 giugno 1999, esordio bagnato con un gol al Venezuela.
Nel 2001 firma con i francesi del Paris Saint-Germain, sostenendo che per ambientarsi in Europa “è meglio cominciare con un campionato meno difficile, come quelli di Francia o Portogallo”. Nel 2002 è tra i protagonisti del Mondiale vinto dal Brasile, nel 2003, dopo aver cercato di prendere Beckham (che andò a Madrid), il Barcellona ingaggia il Gaucho e non se ne pentirà.
Tre splendidi anni poi, alla fine del 2006, qualcosa comincia a cambiare nella testa del giocatore, che nel frattempo (2005) ha vinto il Pallone d'Oro. Il rapporto con la società arriva ai minimi termini nella scorsa stagione: Dinho appare fuori forma, svogliato e lontano dal campione che era.
Poi la corte del Milan e il “lieto fine” di ieri sera. Da milanista mi auguro di rivedere il Ronaldinho che ci fece impazzire in Champions, ubriacandoci di dribbling e creando dal nulla un assist per Giuly praticamente perfetto come il cerchio di Giotto.
Benvenuto Dinho!

14 luglio 2008

Idroscalo trail

Sabato sera una bella e tosta grandinata ha imbiancato parte di Milano. Ovviamente dove abito io, Lambrate, ha fatto anche danni...
I chicchi che vedete nelle foto sono quelli rimasti sul davanzale dopo tre ore dalla grandinata... Non vi dico come erano conciate le vie e i vialetti del parco.
Domenica mattina l'idroscalo aveva un che di irreale. Il percorso era ovviamente ingombro di foglie e rami, c'era una luce strana, pareva che il Sole non riuscisse del tutto a farsi strada tra le nuvole e il cielo era grigio ma luminoso.
Anche i filippini non erano numerosi, solo un paio di barbecue (uno dei due avrebbe potuto fare concorrenza ad un ristorante tanta era la carne che sfrigolava sulla brace...).
Ho terminato la settimana as you like it, nel senso che settimana scorsa avevo in programma 3 allenamenti (poi ridotti a 2) a piacere: cioé corri quanto e come ti pare. Ieri avrei voluto provare un percorso, consigliatomi da un amico, che in pratica circumnaviga l'aeroporto di Linate per un totale di circa 16 Km.
Visto il tempo ho preferito farmi un paio di giro dellìIdroscalo e poi il giro l'ho fatto in macchina, giusto per rendermi conto del percorso.
Il percorso è bello, praticamente tutto pianeggiante e con pochissimi attraversamenti. unico neo il lato che costeggia l'Idroscalo che non ha una sede protetta per i pedoni e la carreggiata non è larghissima.
A presto e buona settimana a tutti!





11 luglio 2008

Aperitivo solidale

Lunedì 14 luglio, a partire dalle ore 18.30, appuntamento al bar-ristorante "Le Biciclette" in Via Torti 1 a Milano. La serata sarà dedicata al progetto "Acqua e igiene per 40 villaggo, Markapur - India" della Fondazione "Aiutare i bambini" di cui sono runner testimonial.

Ecco il programma:

  • APERITIVO SOLIDALE a 10 Euro, di cui 2,50 devoluti al progetto
  • CENA SOLIDALE con menu fisso [antipasto, secondo, sorbetto, acqua/vino/caffè] a 30 Euro di cui 10 devoluti al progetto

Si ringrazia "Le Biciclette" per la collaborazione e il sostegno nelle varie iniziative! Vi aspetto numerosi per una nuova serata all'insegna del divertimento e della solidarietà!