Giacomo Tagliaferri è andato a provare il percorso dentro il circuito per voi, ecco il suo resoconto.
L’autodromo Internazionale del Mugello è situato all’interno di una piccola valle, posta a metà strada fra Scarperia e Luco di Mugello. Il Mugello Circuit si snoda su di un percorso che misura 5.240 metri, sviluppandosi sopra delle piccole collinette più o meno dolci che ne arricchiscono il fascino e la spettacolarità e che lo presentano al mondo intero come uno dei circuiti più belli e ambiti a livello internazionale. Il manto stradale, un asfalto speciale ad alto scorrimento, da poco rifatto, non presenta nessun difetto: buche, imperfezioni, gobbe… . La pista è larga costantemente oltre otto metri e in alcune curve i progettisti hanno inserito pendenze leggermente paraboliche per favorire la velocità e la sicurezza dei mezzi che vi devono gareggiare. I dislivelli che si presentano agli “occasionali” e particolari, per il luogo, atleti, sono abbastanza impegnativi e possono influenzare in maniera sensibile il ritmo e di conseguenza la media della corsa.
La partenza avviene a circa 2/3 del rettifilo, lungo 1600 metri; è in leggera salita per tutta la sua lunghezza ma in modo particolare nel tratto iniziale dopo il via. Al termine del rettilineo si affronta la curva san Donato che ci obbliga al primo vero cambio di ritmo e di impegno per la pendenza che si fa più accentuata: è la prima vera salita del percorso. E’ lunga circa 200 metri al termine dei quali veniamo immessi su un lungo rettilineo. Da questo momento abbiamo da affrontare un tratto di percorso caratterizzato all’inizio da un falsopiano e successivamente da una discesa, con pendenze intorno al 5%, fino all’attacco della salita più dura e lunga dell’intero circuito, almeno 400 metri, quella delle curve arrabbiata 1 e arrabbiata 2, al termine delle quali dobbiamo affrontare il tratto più scorrevole del percorso fino alla conclusione della curva Correntaio. Terminata questa discesa, dopo le curve Biondetti, affronteremo un falsopiano fino all’immissione nell’ultima curva, la bucine, da percorrere dopo una discesa (con discreta pendenza) fino a trovarci sul rettilineo d’arrivo che si presenta favorevole solo nella prima parte per poche decine di metri dopo il termine della curva stessa. Dopodiché il rettilineo, quasi tutto in leggerissima ascesa è, a mio avviso, un tratto assai importante della gara per varie ragioni: lunghezza, 1600 metri, 1000 fino al traguardo, con pendenza sfavorevole e aumento della stessa nel tratto successivo alla linea d’arrivo; illusione di essere già all’arrivo quando invece le distanze da percorrere sono ancora considerevoli! Risulta quindi fondamentale distribuire le forze e lasciare nei muscoli e nel cervello l’energia necessaria per un finale in progressione e chissà magari per la volata conclusiva.
Nel complesso sono importanti da valutare, oltre ai dislivelli, anche le condizioni meteorologiche poiché la pista è poco protetta dai venti che spesso sono presenti e associati, in quel periodo dell’anno (fine Gennaio) a temperature molto rigide e con intensità importanti in tal misura da alterare il normale e consueto svolgimento degli eventi.
PS: lo stesso giorno della Mugello GP Run si correrà una gara per i ragazzi all’interno del cosiddetto “mugellino”, situato nella zona paddok di fianco al rettilineo del circuito principale. Il Mugellino è una riproduzione fedele del circuito madre. Si snoda su una lunghezza di 700m., completamente asfaltato, senza pendenze e particolari asperità.
Buona gara e buon divertimento.
Giacomo Tagliaferri
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