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14 maggio 2008

Rui Costa: l’addio al calcio giocato del Musagete


Un gigante lascia il calcio: Manuel Rui Costa. Un campione come uomo prima ancora che come sportivo. Signorile, mai sopra le righe, un esempio dentro e fuori dal campo per chiunque.

Domenica 11 maggio, a Lisbona allo stadio “Da Luz” di Lisbona ha giocato l''ultima sua partita ufficiale, vestendo la maglia del Benfica. Lascia il calcio giocato e lo fa con il suo marchio di fabbrica: dribbling a rientrare e passaggio millimetrico per la testa dell’attaccante (nell’occasione Nuno Gomes) che deve così semplicemente spingere in rete il pallone.

Come tutti gli addii anche il suo è stato strappalacrime: accompagnato da applausi fragorosi in una spettacolare standing ovation e cori che sovrastavano qualsiasi altro suono. Un addio che ha visto scorrere le lacrime del campione che, dopo gli esordi col Benfica, è arrivato in Italia, prima Fiorenze e poi a Milano, sponda rossonera.
I numeri “italiani” recitano 239 presenze e 40 gol con la Fiorentina, 169 presenze e 7 gol con il Milan; tutto ciò per conquistare tre Coppe Italia, due Supercoppe italiane, uno scudetto, una Supercoppa Uefa e una Champions League. Ma i numeri non possono descrivere appieno quanto abbia dato Rui Costa al calcio.
Il Milan ha scritto a Rui Costa una bellissima
lettera firmata da Adriano Galliani, una lettera che lo ha commosso.
La risposta di Rui, semplice e signorile come lui stesso: “Ho pianto tanto, come un bambino. Nel giorno che, dopo 18 anni, lascio il calcio, sento felicità ed orgoglio per l''omaggio che mi avete fatto. È stato un onore aver fatto parte della migliore squadra del mondo, e aver visto che non mi avete dimenticato mi ha reso un ragazzo felice. Per questo ho pianto per l''emozione. Sarete sempre nel mio cuore.”
Il futuro per il Musagete è la poltrona di Direttore Sportivo del Benfica.A presto Rui, maestro di calcio e di vita.

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