* 02/11: Lunghissimo 30 Km. a ritmo gara
opo l'esperienza della Milano-Pavia, ho qualche dubbio da sciogliere soprattutto circa il luogo.
opo l'esperienza della Milano-Pavia, ho qualche dubbio da sciogliere soprattutto circa il luogo.
d’autunno. Anno dopo anno questa competizione si arricchisce e cresce sia nel numero dei partecipanti sia (cosa a mio avviso più importante) nell’organizzazione.
milanese. Il “Montestella” nel paesaggio pianeggiante della città è l'unica altura di rilievo, ma, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, non si tratta di una formazione naturale. È invece una collina artificiale, formata inizialmente con l'accumulo di macerie provocate dalle bombe della II Guerra Mondiale e con materiale proveniente dalla demolizione degli ultimi tratti dei Bastioni, spianati dopo il 1945. Ideatore del parco fu l'architetto Piero Bottoni, che lo dedicò alla moglie Stella, da cui appunto prende il nome. Secondo il progetto originario, la montagnetta avrebbe dovuto essere ancora più alta, ma per ragioni di sicurezza dei vicini edifici, fu limitata agli attuali 170 metri.
Si sfrutta una scuola per la logistica e ci sono ampi spogliatoi, una zona ritiro pettorali altrettanto ampia e il deposito borse. Uniche note stonate i bagni (almeno quello maschile: la puzza è da svenimento e i lavandini sono senza acqua. No comment).
Col mio papà dopo la gara...!
o, la amo visceralmente con tutti i suoi pregi e difetti; non potevo, dunque, scegliere un altro palcoscenico per la mia prima maratona.
elle vicinanze. Lo scorso anno la tensostruttura occupava un lato della piazza e all’interno erano disposti tutti i servizi per gli atleti: ritiro pettorali, segreteria, stand dei diversi sponsor.
quest’anno, che abbraccia il nero come nella prima edizione, sarà una novità. Si tratta di un nuovo modello della casa giapponese, con mezza zip frontale e realizzata con un tessuto morbido e leggero che “impedisce l’ingresso di aria fredda e trasporta il sudore all’esterno, garantendo una gestione ottimale dell’umidità”. Ho avuto modo di vederla e palparla durante una gara a Carate Brianza. Mi è sembrata molto leggera, per quanto esteticamente bella da vedere; spero mantenga le promesse tecniche.
corso “Progetta la medaglia” proposto agli studenti delle scuole secondarie di II grado di indirizzo artistico.Ed eccomi a voi, sfatto nel dopo gara (auto gentilmente fornita dalla moglie)
New entry
Nuovo acquisto ieri in vista della gara di domenica prossima ("la Parigi-Roubaix delle tapasciate" come la definisce il Compa); dato che qualche altra uscita su terreni sterrati e/o in salita ci sarà certamente ho preferito prendere un paio di scarpe A5 per evitare di scivolare troppo come nell'ultimo allenamento in salita martedì scorso.
La scelta è caduta sulle Adidas Kanadia TR, che sono riuscito a trovare in offerta a 50 Euro. Molto comode, leggere quanto basta (325 gr. secondo la mia bilancia - taglia 10.5 US). Martedì le proverò nel progressivo al parco Lambro; nel frattempo metto alcune foto.
E' arrivato l'esito del sorteggio per l'iscrizione alla Maratona di Londra 2009, come avrete capito negativo.Running Days MCM 2008
Sabato sono stato al secondo dei "Running Days" organizzati in vista della maratona di Milano dagli stessi organizzatori. A seguire i gruppi c'è Renzo Barbugian, coadiuvato da alcuni allenatori del Team Rosa.
Le lezioni si svolgono a Milano (il sabato) e a Monza (la domenica); a Milano sono previste due location il Parco di Trenno e l'Idroscalo a sabati alterni.
Sabato erano all'Idroscalo e l'ho sfruttato come rientro soft dopo la Milano-Pavia. Devo ammettere che c'erano diverse persone di tutti i livelli, dalla signora che non si era praticamente mai infilata le scarpe al maratoneta che sta intorno alle 3 ore. Dopo la marchetta dello sponsor di turno, sababto era di scena Accapi), un breve briefing, la suddivisione in gruppi omogenei (per tempi) e poi via per una seduta intorno all'Idroscalo. Il mio gruppo ha fatto una bella seduta di fartlek, con 7 variazioni da 1 minuto l'una e recupero di un minuto circa.
Sono abbastanza soddisfatto dell'organizzazione, sono tutti molto disponibilli, peccato per il tempo perso per le marchette pubblicitarie, ma essendo tutto gratis ci sta...
La Deejay Ten è giunta alla sua quarta edizione, in un crescendo davvero esponenziale se si pensa che lo scorso anno gli iscritti hanno toccato quasi quota 6000 e quest’anno pare che fossero addirittura 8000, di cui quasi la metà per la DJ Ten). Come dice l’ideatore della gara, Linus, “non sono più una festicciola tra amici, ma un vero e proprio fatto di costume.”Eccomi all'arrivo

Prima della partenza con Cristiano e Tom
La medaglia dei finisher
Dovendo pensionare per raggiunti limiti chilometrici le Asics Kayano 13, dopo un po’ di ricerca la scelta, come ho scritto in precedenza, è caduta sulle Brooks GTS 8. Dopo averci corso circa 150 Km, le sensazioni sono buone; il sistema antipronazione è davvero ottimale per le mie caratteristiche, mentre reputo un po’ duro il plantare interno. Forse perché mi ero abituato alle pantofole di casa Asics…
el carico tra piede e suola e la risposta dal terreno al piede. Il materiale utilizzato da Brooks è il “MoGo”, una mescola composta da una struttura a polimeri che garantisce durata più elevata rispetto alla tradizionale EVA. La bassa densità della mescola, rende il MoGo più leggero e anche meno suscettibile alla variazione di temperatura u
niformandone il comportamento in condizioni di grande caldo o freddo con una differenza massima di soli 0.15 pa. Recentemente Brooks ha sviluppato una nuova versione della mescola, denominata “Bio MoGo”, che risulta essere molto più biodegradabile rispetto alla precedente. Mi auguro che le future versioni della GTS (e tutta la gamma Brooks) ne siano dotate presto.
Le GTS sono dotate del sistema Hydroflow®, posizionato nel tallone e nell’avampiede. Le linee di flessione consentono alla scarpa di seguire il naturale movimento del piede dalla fase di contatto alla fase propulsiva. In quest’ultima fase il sistema anteriore e l’intersuola forniscono massimo ammortizzamento ed elevata reattività. Attraverso la pressione della camera centrale l’olio siliconico (si veda l'illustrazione accanto) viene compresso nei canali radiali e sospinto nell’anello esterno che una volta gonfiato funge da stabilizzatore del tallone. Sollevato il tallone l’involucro plastico del serbatoio centrale riprende la sua forma riempiendosi d’olio, pronto per l’impatto successivo. All’avampiede il runner impatta sul suolo accumulando energia utile per la successiva fase propulsiva; le linee di flessione permettono al piede di muoversi anatomicamente senza disperdere la propria energia elastica mentre il sistema HydroFlow® e l’intersuola consentono l’appropriato assorbimento dell’impatto.