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30 settembre 2012

Strongman Run 2012 - parte 1 la cronaca

Si parte alla volta di Rovereto per conquistare non solo la StrongmanRun, alla prima edizione italiana, ma anche Rovereto, città non ancora invasa dai marziani.
44 marziani più Pippo (ufficialmente eletto a mascotte da tutti) partono dunque col torpedone verso il Trentino, qualcuno già sveglio e carico a palla qualcun altro ancora un po’ assonnato…
Con noi anche due fotografi d’eccezione, pronti ad immortalare le gesta aliene in terra trentina. Il capitano distribuisce occhiali gialli a tutti, Angie ci fa sospirare la trasformazione in Wonder Woman sul pullman ma ci lascia a bocca asciutta e così le due ore di viaggio scorrono veloci. Il tempo non è certo dei migliori, ma tanto in gara ci saranno fango, fatica e ostacoli ad aspettarci e quattro gocce sono davvero nulla.
Ritirati i pettorali andiamo verso il centro natatorio, quartier generale della gara per cambiarci ed entrare ancora di più nell’atmosfera. Pino ormai è un veterano delle Strongman e dispensa consigli a tutti, prontamente ignorati :)
Io sono eccitato come non mi accadeva da tempo; ho persino dormito poco e male la notte prima della gara e devo ancora digerire la colazione visto che lo stomaco si è chiuso. Con me in gara solo un vecchio paio di guanti (grazie Brescia No Limits!) e la protezione della maglia gialla marziana. Partenza concitata, come è naturale che sia, con un po’ di ritardo rispetto alle previsioni per consentire a tutti di arrivare e accodarsi. Poi lo sparo, i coriandoli e VIA!!!!!!!
Ci aspettano 12 ostacoli dei più impervi, dei quali tre regalati dal suggestivo paesaggio trentino, distribuiti lungo i 9 km del percorso per un totale di 18 Km e 24 ostacoli. Subito circa un Km e mezzo di corsa per arrivare al primo ostacolo, un container da scavalcare aiutandosi con una base di pneumatici; per fortuna che siamo tutti Strong, ma anche molto altruisti e quindi a turno si aiuta chi sta dietro a salire. Via di nuovo di corsa verso il passaggio attraverso un tappeto di gomme per iniziare l’ostacolo più impervio: una salita di un paio di km praticamente verticale che taglia gambe e fiato di tutti. Poi un bel passaggio in una vasca di schiuma e un muretto da scavalcare aiutati da una scaletta di corda.
Finalmente la discesa, anche se è altrettanto ripida quanto la salita e mette a dura prova schiena e caviglie. Grazie a Giove Pluvio il terreno è fangoso e scivoloso, una simpatica aggiunta che comunque ci carica anziché demoralizzarci. Di rientro in paese superiamo il doppio muro di balle di fieno e un muro di legno prima di arrivare agli ostacoli sul torrente Leno: un guado con risalita su scaletta metallica e un passaggio sotto un ponte aiutati da una corda. Infine, al non km. Il doppio passaggio in piscina, prima quella “baby” e poi l’olimpionica da attraversare a nuoto, ma che si poteva bypassare usando la “pussy lane”.
Il primo giro è finito, all’incirca ho impiegato un’ora e mezza, soprattutto a causa di alcuni blocchi per la calca agli ostacoli. Si parte per il secondo giro e la fatica e le gambe molli si sentono soprattutto sulla salita; ma le forze non mi abbandonano, anzi e concludo con un tuffo in piscina e una nuotata nell’acqua ormai verde e gelida della piscina. Non ci sono ancora le classifiche ufficiali (strano) e il sito della gara non è aggiornato (sempre strano), ma dovrei aver finito in poco più di due ore e mezza.
Mi godo un’emozione unica e l’abbraccio di tutti i compagni, un pensiero vola subito a chi è dovuto rimanere a casa, ma so che hanno comunque corso con me. Grazie Paola e grazie Federico.
A breve una seconda parte con i pensieri sulla gara e i risultati.

1 commento:

Michele Giovannini ha detto...

Se volete dare un'occhiata alle classifiche della Strongman dovete andare su www.marathonclubtrento.com