Ultima gara prima della Maratona di Milano fra due settimane. La distanza prevista era la mezza maratona e avevo scelto tempo fa di fare la “Alpin Cup” che si svolge a Sesto San Giovanni (MI). Un paio di settimane fa, la gara da competitiva è stata trasformata in “promozionale”, una definizione che in realtà non esiste, ma che serve per non dire non competitiva.
Inizialmente c’è stato un po’ di sconcerto per il cambio così repentino, per quanto mi riguarda non cambiava nulla: sempre una gara era e sempre con percorso misurato. Col senno di poi forse avrei optato per la mezza in programma a Busto Arsizio (VA), che mi hanno detto essere molto bella.
Ma veniamo subito alla gara di oggi e al motivo del mio titolo “Luci e ombre”.
Innanzitutto devo dire che la gara è andata molto bene: l’idea era di attaccare il muro delle 2 ore in gara, ma la pizza (doppia in realtà) di ieri sera annaffiata da 4 birre mi hanno lasciato qualche lieve strascico e stamane proprio non ero nelle condizioni ottimali.
Il crono finale è stato poi di 2h01’21”, il che mi rinfranca davvero tantissimo visto che mi sono fermato a tutti i ristori e ho fatto almeno 500 metri al passo verso la fine. Segnali positivi in vista della maratona e, soprattutto, ancora una volta una conferma che il motore c’è e va bene. (voi che correte a velocità siderali ridete pure, io mi godo le mie vittorie personali per piccole che siano).
Perché luci e ombre? Perché purtroppo la gara in questione presenta diverse pecche, che mi fanno porre qualche dubbio sulle mie partecipazioni future.
Le “luci”, oltre al tempo non eccelso ma, comunque, mio personal best sulla distanza, sono date dal pacco gara che vale certo più dei 10 Euro pagati e dalla buona volontà messa in campo dagli organizzatori. Le ombre, a mio avviso, sono nel percorso con diversi saliscendi e per lunghi tratti sconnesso (fango, sassi, erba umida, foglie bagnate…) tanto che ho persino preso una storta, fortunatamente senza alcuna conseguenza. Inoltre alla mezza maratona si è aggiunta una seconda maratona per il ritiro del pacco gara e la riconsegna del chip. 3 (t-r-e!!) persone a dar via i pacchi per circa 600 partecipanti, forse sono un po’ pochini vero?!? La fila era davvero senza soluzione di continuità, io che ho fatto un ristoro volante e velocissimo (un bicchiere di aranciata e mezza banana), ho passato in coda 25 minuti. Ovviamente, come tutti gli altri, sudato… fortunatamente non all’aria aperta, ma dentro una palazzina.
Il ristoro finale era davvero da Alpino, con panini wurstel e crauti, vin brulè e poi la solita presenza di bevande varie, biscotti e frutta per tutti.
Il pacco gara è davvero pieno: oltre alla t-shirt in cotone, c’erano: 3 lattine di bibite, una bottiglia di integratore, un pacco di pasta, una latta di pomodori, una barretta proteica, un paio di giornali, volantini a volontà e un buono per una colazione gratis da Mc Donlad’s.
Non è mancata un po’ di suspance a inizio gara; lo speaker ha pensato bene, a 10 minuti dal via, di dire che la gara era vietata (esatte parole!) a tutti i tesserati FIDAL pena il deferimento e magari la squalifica. Con un tempo di reazione degno di Carl Lewis a Los Angeles un capannello di persone ha iniziato a chiedere lumi allo speaker, che si è giustificato e ha cercato di avvalorare la sua tesi dicendo che è anche un giudice FIDAL. Evidentemente non conosce tanto bene i regolamenti, visto che essendo la gara non competitiva non è assolutamente preclusa ai tesserati. Tutto rientrato quando uno dei giudici ha tranquillizzato tutti quanti spiegando che non era assolutamente vietata a nessuno. Forse qualcuno ha parlato sotto l’effetto di una tazza di thé dell’Alpino? :-)
Inizialmente c’è stato un po’ di sconcerto per il cambio così repentino, per quanto mi riguarda non cambiava nulla: sempre una gara era e sempre con percorso misurato. Col senno di poi forse avrei optato per la mezza in programma a Busto Arsizio (VA), che mi hanno detto essere molto bella.
Ma veniamo subito alla gara di oggi e al motivo del mio titolo “Luci e ombre”.
Innanzitutto devo dire che la gara è andata molto bene: l’idea era di attaccare il muro delle 2 ore in gara, ma la pizza (doppia in realtà) di ieri sera annaffiata da 4 birre mi hanno lasciato qualche lieve strascico e stamane proprio non ero nelle condizioni ottimali.
Il crono finale è stato poi di 2h01’21”, il che mi rinfranca davvero tantissimo visto che mi sono fermato a tutti i ristori e ho fatto almeno 500 metri al passo verso la fine. Segnali positivi in vista della maratona e, soprattutto, ancora una volta una conferma che il motore c’è e va bene. (voi che correte a velocità siderali ridete pure, io mi godo le mie vittorie personali per piccole che siano).
Perché luci e ombre? Perché purtroppo la gara in questione presenta diverse pecche, che mi fanno porre qualche dubbio sulle mie partecipazioni future.
Le “luci”, oltre al tempo non eccelso ma, comunque, mio personal best sulla distanza, sono date dal pacco gara che vale certo più dei 10 Euro pagati e dalla buona volontà messa in campo dagli organizzatori. Le ombre, a mio avviso, sono nel percorso con diversi saliscendi e per lunghi tratti sconnesso (fango, sassi, erba umida, foglie bagnate…) tanto che ho persino preso una storta, fortunatamente senza alcuna conseguenza. Inoltre alla mezza maratona si è aggiunta una seconda maratona per il ritiro del pacco gara e la riconsegna del chip. 3 (t-r-e!!) persone a dar via i pacchi per circa 600 partecipanti, forse sono un po’ pochini vero?!? La fila era davvero senza soluzione di continuità, io che ho fatto un ristoro volante e velocissimo (un bicchiere di aranciata e mezza banana), ho passato in coda 25 minuti. Ovviamente, come tutti gli altri, sudato… fortunatamente non all’aria aperta, ma dentro una palazzina.
Il ristoro finale era davvero da Alpino, con panini wurstel e crauti, vin brulè e poi la solita presenza di bevande varie, biscotti e frutta per tutti.
Il pacco gara è davvero pieno: oltre alla t-shirt in cotone, c’erano: 3 lattine di bibite, una bottiglia di integratore, un pacco di pasta, una latta di pomodori, una barretta proteica, un paio di giornali, volantini a volontà e un buono per una colazione gratis da Mc Donlad’s.
Non è mancata un po’ di suspance a inizio gara; lo speaker ha pensato bene, a 10 minuti dal via, di dire che la gara era vietata (esatte parole!) a tutti i tesserati FIDAL pena il deferimento e magari la squalifica. Con un tempo di reazione degno di Carl Lewis a Los Angeles un capannello di persone ha iniziato a chiedere lumi allo speaker, che si è giustificato e ha cercato di avvalorare la sua tesi dicendo che è anche un giudice FIDAL. Evidentemente non conosce tanto bene i regolamenti, visto che essendo la gara non competitiva non è assolutamente preclusa ai tesserati. Tutto rientrato quando uno dei giudici ha tranquillizzato tutti quanti spiegando che non era assolutamente vietata a nessuno. Forse qualcuno ha parlato sotto l’effetto di una tazza di thé dell’Alpino? :-)
5 commenti:
Wow certo non hai fatto proprio una serata pre-gara eh!!! non ripeterti la sera prima di Milano!
Bravo Claudio, un PB è sempre un PB
anc'io ieri sera ho un po' esagerato col cibo...grigliata alle 22...a letto alle 24 passate, sveglia alle 7...checci vuoi fà? bisogna pur vivere no?
4 BIRRE?????????? :-))))
Le solite "Fidalate" ....alla Mezza di Vittuone siamo stati tutti deferiti con tanto di lettera ufficiale (che però io non ho mai ricevuto eheh ;-))
No cavoli devi avere la mentalità da atleta almeno la sera prima della gara. Facevi 1.55 se ti tenevi leggero
Bravo! Anche per me è stata dura, ho odiato i tre (o quattro) cavalcavia, ma alla fine ho rifatto lo stesso identico tempo della Mezza di Monza, forse un secondo meno... ma ho fatto molta più fatica!
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