La filosofia del Pinguino, che mi si addice perfettamente, è “I’m slow, I know… Get over it” traducibile con “So di essere lento, fattene una ragione”. Albanesi per una frase del genere mi radierebbe dal genere umano, io riconosco i miei limiti, cerco se possibile di superarli e comunque corro perché mi piace tanto farlo.
Per questo la Mezza di Monza è una gara che mi ha messo soggezione sin da quando il buon Paolo mi ha suggerito di metterla in calendario. Il tempo limite è fissato in 2h15’, paurosamente vicino al mio PB e comunque basso per i miei gusti. In effetti credo che lo si dovrebbe alzare almeno a 2h30” perché va bene che siamo all’Autodromo e le velocità normalmente sono alte, ma buona parte del percorso è all’interno del Parco di Monza con fondo un po’ dissestato e non perfettamente pianeggiante.
Ma veniamo alla cronaca. L’arrivo all’Autodromo non è dei più agevoli, nel senso che al consueto traffico domenicale della zona si aggiungono i podisti (quasi 3000 gli iscritti quest’anno), ovviamente non tutti pratici della zona. Comunque, arrivato alla porta giusta, seguo le indicazioni e arrivo ad un ampio parcheggio, da lì mi dirigo verso i box per l’occasione sfruttati dall’organizzazione per le necessità logistiche.
Dovendo accompagnare un amico ad acquistare un paio di scarpe da corsa vicino all’autodromo, sabato pomeriggio ho ritirato il pettorale: mossa perfetta! Stamattina c’era parecchio traffico e posteggi pieni, quindi avendo visto “in anteprima” la zona, ho parcheggiato un po’ più distante, ma ne ho guadagnato tempo all’uscita. Arrivo sul piazzale dietro i box, per l’occasione semi-occupato dagli stando della manifestazione “Sport Avventura” e inizio a cercare gli altri Road. Li trovo riuniti sotto il palco della premiazione (che sia un modo per iniziare a concupire lo speaker?). Mi cambio negli spogliatoi e poi faccio 10 minuti di coda per lasciare la borsa. Prima fregatura: non è possibile accedere alla pista prima della gara e, una volta aperti i cancelli d’ingresso non si può tornare indietro. Morale, come fare per trovare gli altri Blogtrotters coi quali ci si è dati appuntamento proprio sulla partenza? Pazienza, ma vedrete che il destino ci farà riunire in seguito…
È sempre emozionante calcare l’asfalto di un circuito. Per passione personale, più che ai piloti e alle scuderie dell’ultimo gran premio (anche perché da ferrarista non è che sia andato così bene…) pensavo ai piloti della superbike e mi piacerebbe poter vedere un giorno la MotoGP correre qui.
L’asfalto sembra morbido, nonostante la temperatura esterna sia autunnale, sembra di essere su una pista di atletica col fondo solo un po’ più duro. Inizio a fare un po’ di riscaldamento e mi dirigo verso la parabolica: ragazzi fa davvero impressione! La via di fuga sembra tanto piccola se si pensa che ci arrivano auto lanciate a 300 Km/h. mi chiedo se basterà per uno che arriverà a 6’/Km :-)
Si avvicina l’ora della partenza, ci sono le gabbie e mi posiziono nel mio settore. Arriva lo sparo dello starter, ci prende quasi un po’ di sorpresa perché si sente poco ed è lontano. Visualizzo il percorso e penso che alla prima variante ci saranno certamente un’infinità di tagliatori, sarebbe simpatico se l’organizzazione mettesse qualcuno a controllare. (hanno messo transenne e nastri, tutti fregati!).
Intorno al 5° Km lasciamo la pista per addentrarci nel parco, ristori e spugnaggi si susseguono ben cadenzati (ogni 5K circa) e sono riforniti di acqua e integratori. Dopo la prova di domenica scorsa sono abbastanza fiducioso di poterla correre bene e, magari, di fare il mio personale.
Le gambe sono un po’ imballate, ma girano bene e non mi accorgo di tenere un passo più veloce della tabella. Salto il primo ristoro e cammino per qualche secondo al 10° per bere senza strozzarmi. Al ristoro successivo un bel gruppo di road mi raggiunge e mi sprona a correre (camminavo per bere l’integratore); chi se non il presidentissimo? Al suo fianco, come due scudieri c’erano i Blogtrotter Cristiano e Tom. Mi salutano, io credo di essere riuscito a farmi capire e corriamo un po’ assieme. Poi il mio passo troppo veloce si fa sentire e iniziano a staccarmi. Rientriamo in pista per l’ultimo chilometro circa e inizio a ripetere il mio mantra odierno “vino rosso e polenta” all’infinito…
Ci siamo, la parabolica è l’ultimissimo sforzo da compiere per passare sotto l’arrivo che ormai è in vista. Molti sono già arrivati, ma molti ancora stanno arrivando; il crono finale svela 02:05:12 (RT 02:03:58). C***o ho fatto il mio personale! Con una gestione più attenta posso abbattere il muro delle due ore e spero di poterlo fare alla prossima mezza (Alpin Cup, 19 ottobre).
Non vi metto l’elenco di tutti i Road presenti (eravamo ben 111!), sappiate che non sono stato il più lento…
Per questo la Mezza di Monza è una gara che mi ha messo soggezione sin da quando il buon Paolo mi ha suggerito di metterla in calendario. Il tempo limite è fissato in 2h15’, paurosamente vicino al mio PB e comunque basso per i miei gusti. In effetti credo che lo si dovrebbe alzare almeno a 2h30” perché va bene che siamo all’Autodromo e le velocità normalmente sono alte, ma buona parte del percorso è all’interno del Parco di Monza con fondo un po’ dissestato e non perfettamente pianeggiante.
Ma veniamo alla cronaca. L’arrivo all’Autodromo non è dei più agevoli, nel senso che al consueto traffico domenicale della zona si aggiungono i podisti (quasi 3000 gli iscritti quest’anno), ovviamente non tutti pratici della zona. Comunque, arrivato alla porta giusta, seguo le indicazioni e arrivo ad un ampio parcheggio, da lì mi dirigo verso i box per l’occasione sfruttati dall’organizzazione per le necessità logistiche.
Dovendo accompagnare un amico ad acquistare un paio di scarpe da corsa vicino all’autodromo, sabato pomeriggio ho ritirato il pettorale: mossa perfetta! Stamattina c’era parecchio traffico e posteggi pieni, quindi avendo visto “in anteprima” la zona, ho parcheggiato un po’ più distante, ma ne ho guadagnato tempo all’uscita. Arrivo sul piazzale dietro i box, per l’occasione semi-occupato dagli stando della manifestazione “Sport Avventura” e inizio a cercare gli altri Road. Li trovo riuniti sotto il palco della premiazione (che sia un modo per iniziare a concupire lo speaker?). Mi cambio negli spogliatoi e poi faccio 10 minuti di coda per lasciare la borsa. Prima fregatura: non è possibile accedere alla pista prima della gara e, una volta aperti i cancelli d’ingresso non si può tornare indietro. Morale, come fare per trovare gli altri Blogtrotters coi quali ci si è dati appuntamento proprio sulla partenza? Pazienza, ma vedrete che il destino ci farà riunire in seguito…
È sempre emozionante calcare l’asfalto di un circuito. Per passione personale, più che ai piloti e alle scuderie dell’ultimo gran premio (anche perché da ferrarista non è che sia andato così bene…) pensavo ai piloti della superbike e mi piacerebbe poter vedere un giorno la MotoGP correre qui.
L’asfalto sembra morbido, nonostante la temperatura esterna sia autunnale, sembra di essere su una pista di atletica col fondo solo un po’ più duro. Inizio a fare un po’ di riscaldamento e mi dirigo verso la parabolica: ragazzi fa davvero impressione! La via di fuga sembra tanto piccola se si pensa che ci arrivano auto lanciate a 300 Km/h. mi chiedo se basterà per uno che arriverà a 6’/Km :-)
Si avvicina l’ora della partenza, ci sono le gabbie e mi posiziono nel mio settore. Arriva lo sparo dello starter, ci prende quasi un po’ di sorpresa perché si sente poco ed è lontano. Visualizzo il percorso e penso che alla prima variante ci saranno certamente un’infinità di tagliatori, sarebbe simpatico se l’organizzazione mettesse qualcuno a controllare. (hanno messo transenne e nastri, tutti fregati!).
Intorno al 5° Km lasciamo la pista per addentrarci nel parco, ristori e spugnaggi si susseguono ben cadenzati (ogni 5K circa) e sono riforniti di acqua e integratori. Dopo la prova di domenica scorsa sono abbastanza fiducioso di poterla correre bene e, magari, di fare il mio personale.
Le gambe sono un po’ imballate, ma girano bene e non mi accorgo di tenere un passo più veloce della tabella. Salto il primo ristoro e cammino per qualche secondo al 10° per bere senza strozzarmi. Al ristoro successivo un bel gruppo di road mi raggiunge e mi sprona a correre (camminavo per bere l’integratore); chi se non il presidentissimo? Al suo fianco, come due scudieri c’erano i Blogtrotter Cristiano e Tom. Mi salutano, io credo di essere riuscito a farmi capire e corriamo un po’ assieme. Poi il mio passo troppo veloce si fa sentire e iniziano a staccarmi. Rientriamo in pista per l’ultimo chilometro circa e inizio a ripetere il mio mantra odierno “vino rosso e polenta” all’infinito…
Ci siamo, la parabolica è l’ultimissimo sforzo da compiere per passare sotto l’arrivo che ormai è in vista. Molti sono già arrivati, ma molti ancora stanno arrivando; il crono finale svela 02:05:12 (RT 02:03:58). C***o ho fatto il mio personale! Con una gestione più attenta posso abbattere il muro delle due ore e spero di poterlo fare alla prossima mezza (Alpin Cup, 19 ottobre).
Non vi metto l’elenco di tutti i Road presenti (eravamo ben 111!), sappiate che non sono stato il più lento…
Ecco, invece, l'ordine d'arrivo ufficiale maschile e femminile:
Donne
1) Elisa Desco - Atletica Valle Brembana - 1h12'43"
2) Lucilla Andreucci - C.S. Forestale - 1h18'41"
1) Elisa Desco - Atletica Valle Brembana - 1h12'43"
2) Lucilla Andreucci - C.S. Forestale - 1h18'41"
3) Christie Backman - 1h19'27"
Uomini
1) Francesco Bona - C.S. Aeronautica Militare - 1h06'11"
2) Danilo Goffi - C.S. Carabinieri - 1h08'20"
3) Corrado Mortillaro - Atletica Gonnesa - 1h09'18"
Concludo rispedendo al mittente qualsiasi insinuazione al doping; Beh si, è vero che spesso all’aperitivo prendo brodo di tartaruga ma è un caso. Adesso scappo, ho un appuntamento dal medico di fiducia, il Dr. Fuentes, in vista della gara di domenica prossima…
P.S. il mio pettorale (2041) corrisponde a “Lancelot”, un asteroide della fascia principale, scoperto nel 1960.
P.P.S. Un BRAVO! supplementare a unoazero2000 per il suo crono finale di 1:23:39Il Presidentissimo e due fidi scudieri dopo l'arrivo
il mio arrivo
13 commenti:
Complimenti per il personale!!Ti ho cercato nella griglia ma non ti ho trovato.Ero curioso di conoscerti.
Non mi ero "iscritto" al ritrovo perché non sono un Blogger...
Alessandro 1476
Complimenti: fare il personale è sempre una grossa soddisfazione! E poi il muro delle 2 ore è il prossimo tuo traguardo!
Complimenti ed in bocca al lupo per il tuo prossimo obiettivo ;-)
Bella gara! Complimenti per il tuo primato. Ci siamo incrociati dopo metà gara ma mi sono dimenticato di dirti il mio nome :)
Appena riesco pubblico anch'io una mia cronaca. Ciao
hahaha fuentes...grande post dettagliato! piano piano i muri crollano..ci vuole pazienza ..certo che Goffi è andato pianino..
ciao
Come la vedi a febbraio la roma-Ostia con il muro che va giù.
Poi se toppi c'è sempre la STRAMILANO
Complimenti il PB è sempre è il PB, il 19 ottobre parti più tranquillo e arrivi sotto le due ore!
in bocca al lupo!
Ti linko dal mio Blog
Alessandro.... ah! Ora ho capito! ;)
Grande! Noi eravamo troppo contentrati a tenere il passo del Presidente! Alla fine ci ha tirato e siamo (io e Tom) riusciti a scendere sotto le 2h... obbiettivo raggiunto!
@ tutti: grazie dell'incitamento!
@ Tom: scusa per il nome, ma al 15° io avevo come riferimento S. Pietro seduto sul gonfiabile dell'arrivo che mi mostrava le chiavi del paradiso...
@ Gian: non credo farò la Roma-Ostia, ma vorrei fare la maratona di Roma. Semplici questioni economico-logistiche...
@ Cristiano: chiaramente avrete fatto passare prima Lui sull'arrivo e poi voialtri, vero :-)
Nessun problema, figurati.
A dire la verità il pres ci ha tirati talmente bene che alla fine la era un peccato non fare la volata... :)
... mi spiace ma stavolta arrivare DAVANTI al presidente era quasi un obbligo! ;)
Alla grande!!! Ciao
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