A poco più di una settimana dal via si definisce il cast della Maratona S. Antonio che domenica 26 aprile festeggerà la sua decima edizione. In campo maschile si preannuncia un duello tra Kenya ed Etiopia, mentre nel settore femminile, spiccano i nomi di due azzurre come Deborah Toniolo e Ivana Iozzia, alla ricerca di un posto per i Mondiali di Berlino in cartellone ad agosto.
Tra gli uomini, vanno tenuti d’occhio i keniani Douglas Rono, Ben Chebet Kipruto e Serem Noah Kiplagat, con l’etiope Siyoum Lemma a provare a rovinare la festa agli atleti dell’altipiano: a loro toccherà provare a migliorare il record della corsa, attualmente in comproprietà proprio fra un etiope (Dawit Trfe, 2003) e un keniano (Paul Kogo, 2007) con 2h10’38”. Quello di Rono è un ritorno, ha infatti già fatto sua la gara del 2002, quando bloccò il cronometro dopo 2h11’01”: potrebbe dunque essere il primo atleta a vincere due edizioni della corsa su strada padovana. Fratello dell’ex primatista mondiale Paul Tergat, ha realizzato il suo personale (2h10’48”) a Eindhoven, nello stesso anno dell’affermazione colta in Prato della Valle. Può vantare lo stesso rilievo cronometrico anche Lemma, vincitore, nel 2008, della maratona di Marrakech, mentre Chebet Kipruto ha un personale di 2h10’50” realizzato lo scorso ottobre, quando ha tagliato per primo il traguardo della Maratona d’Italia, a Carpi, cogliendo il secondo successo del suo 2008, dopo esserci già imposto in Grecia, a Thessaloníki. Attenzione anche a Serem Noah Kiplagat, che a Carpi si impose nel 2007 e che a dicembre ha vinto la 42 chilometri di Dallas mentre il keniano Julius Choge indosserà i panni dell’outsider.
Tra gli italiani in gara segnaliamo Fabrizio Cosi, che torna a gareggiare nella maratona patavina dopo diversi anni e che vanta un personale di tutto rispetto. Altro italiano da tenere d’occhio è il blogger Claudio Grassi del Road Runners Club Milano che cercherà proprio a Padova di migliorare il personale sulla distanza seguito dal fidato allenatore Fulvio Massini di ritorno dalla presenza alla maratona di Boston. Entrambi godranno del supporto morale di tutti i “marziani” e mostreranno orgogliosi la provenienza aliena con un pettorale dedicato.
Sprazzi d’azzurro in campo femminile, lì dove il tempo da battere risale addirittura alla prima edizione (2h30’20”, di Franca Fiacconi). Fra le atlete più attese c’è la vicentina (di Schio) Deborah Toniolo, alla ricerca di una prestazione di livello in chiave Mondiali. È la vincitrice della Treviso Marathon del 2006 (nell’occasione firmò il suo personale: 2h28’31”), nel 2005 è stata la migliore della squadra italiana ai Mondiali di mezza maratona di Edmonton mentre nel 2007 ha vestito la maglia della Nazionale ai Mondiali di Osaka. Prima di fare l’atleta professionista, ha lavorato anche come impiegata in una falegnameria e in una ditta tessile. E’ passata alla Forestale nel febbraio 2005 ma, a differenza delle sue colleghe di club, non porta la divisa perché appartiene ai ruoli ministeriali civili (qualifica di operatore forestale). Curioso il suo approccio alla maratona: nel 2003 ha vinto un viaggio premio a New York alla Fiera del Fitness e poi ha corso la gara nella Grande Mela, badando soprattutto ad arrivare al traguardo (19^ con un tranquillo 2h45’08”). Il suo vero esordio agonistico da maratoneta è stato comunque molto positivo: terza a Milano nel 2004. Ha quindi completato la “conversione” a stradista dopo il fidanzamento con Giovanni Ruggiero, già azzurro del settore.La comasca Ivana Iozzia (2h34’07” di personale) ha invece già gareggiato a Padova imponendosi nell’edizione del 2005, vittoria che le consegnò anche il titolo italiano. Per lei, che quando ha iniziato a correre lavorava come operaia in un’industria tessile, è stata la consacrazione dopo aver frequentato per anni i circuiti amatoriali. Sulla strada delle due azzurre ci sarà anche l’etiope Meseret Legesse (2h35’34”), data in grandi condizioni e pronta ad attaccare il muro delle 2 ore e 30’.
Tra gli uomini, vanno tenuti d’occhio i keniani Douglas Rono, Ben Chebet Kipruto e Serem Noah Kiplagat, con l’etiope Siyoum Lemma a provare a rovinare la festa agli atleti dell’altipiano: a loro toccherà provare a migliorare il record della corsa, attualmente in comproprietà proprio fra un etiope (Dawit Trfe, 2003) e un keniano (Paul Kogo, 2007) con 2h10’38”. Quello di Rono è un ritorno, ha infatti già fatto sua la gara del 2002, quando bloccò il cronometro dopo 2h11’01”: potrebbe dunque essere il primo atleta a vincere due edizioni della corsa su strada padovana. Fratello dell’ex primatista mondiale Paul Tergat, ha realizzato il suo personale (2h10’48”) a Eindhoven, nello stesso anno dell’affermazione colta in Prato della Valle. Può vantare lo stesso rilievo cronometrico anche Lemma, vincitore, nel 2008, della maratona di Marrakech, mentre Chebet Kipruto ha un personale di 2h10’50” realizzato lo scorso ottobre, quando ha tagliato per primo il traguardo della Maratona d’Italia, a Carpi, cogliendo il secondo successo del suo 2008, dopo esserci già imposto in Grecia, a Thessaloníki. Attenzione anche a Serem Noah Kiplagat, che a Carpi si impose nel 2007 e che a dicembre ha vinto la 42 chilometri di Dallas mentre il keniano Julius Choge indosserà i panni dell’outsider.
Tra gli italiani in gara segnaliamo Fabrizio Cosi, che torna a gareggiare nella maratona patavina dopo diversi anni e che vanta un personale di tutto rispetto. Altro italiano da tenere d’occhio è il blogger Claudio Grassi del Road Runners Club Milano che cercherà proprio a Padova di migliorare il personale sulla distanza seguito dal fidato allenatore Fulvio Massini di ritorno dalla presenza alla maratona di Boston. Entrambi godranno del supporto morale di tutti i “marziani” e mostreranno orgogliosi la provenienza aliena con un pettorale dedicato.
Sprazzi d’azzurro in campo femminile, lì dove il tempo da battere risale addirittura alla prima edizione (2h30’20”, di Franca Fiacconi). Fra le atlete più attese c’è la vicentina (di Schio) Deborah Toniolo, alla ricerca di una prestazione di livello in chiave Mondiali. È la vincitrice della Treviso Marathon del 2006 (nell’occasione firmò il suo personale: 2h28’31”), nel 2005 è stata la migliore della squadra italiana ai Mondiali di mezza maratona di Edmonton mentre nel 2007 ha vestito la maglia della Nazionale ai Mondiali di Osaka. Prima di fare l’atleta professionista, ha lavorato anche come impiegata in una falegnameria e in una ditta tessile. E’ passata alla Forestale nel febbraio 2005 ma, a differenza delle sue colleghe di club, non porta la divisa perché appartiene ai ruoli ministeriali civili (qualifica di operatore forestale). Curioso il suo approccio alla maratona: nel 2003 ha vinto un viaggio premio a New York alla Fiera del Fitness e poi ha corso la gara nella Grande Mela, badando soprattutto ad arrivare al traguardo (19^ con un tranquillo 2h45’08”). Il suo vero esordio agonistico da maratoneta è stato comunque molto positivo: terza a Milano nel 2004. Ha quindi completato la “conversione” a stradista dopo il fidanzamento con Giovanni Ruggiero, già azzurro del settore.La comasca Ivana Iozzia (2h34’07” di personale) ha invece già gareggiato a Padova imponendosi nell’edizione del 2005, vittoria che le consegnò anche il titolo italiano. Per lei, che quando ha iniziato a correre lavorava come operaia in un’industria tessile, è stata la consacrazione dopo aver frequentato per anni i circuiti amatoriali. Sulla strada delle due azzurre ci sarà anche l’etiope Meseret Legesse (2h35’34”), data in grandi condizioni e pronta ad attaccare il muro delle 2 ore e 30’.
[Tratto e adattato dal Comunicato Ufficiale presente sul sito della manifestazione]
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