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19/11/2016 Podisti da Marte

9 novembre 2013

Saucony Guide 7


Tempo di nuove scarpe, visto che le attuali Saucony Guide erano praticamente alla frutta e le Ravenna iniziano a dare segni di cedimento. Approfitto, dunque, dell'anteprima 2014 dall'amico Paolo di Verde Pisello (il negozio dei Trop Runner) e della casuale presenza dell'ultratrailer Mirko Mottin (atleta di punta del Verde Pisello Group) per saggiare dal vivo le qualità delle nuove Guide 7 di Saucony.
La casa di Lexington (Massachusetts - USA) vede nascere il proprio nome nel 1898; l'allora S.S.M.C. iniziò la sua attività lungo le rive del fiume Saucony. I nativi americani, che abitavano quella zona, coniarono questo nome che tradotto significa “Acque che corrono con leggerezza”; una frase appropriata vista la storia del marchio! Il logo Saucony, infatti, è composto da una piccola onda, detta in inglese “RIVER” (fiume).

Scarpa di punta della gamma Saucony, la Guide ha una storia importante e un nutrito gruppo di fedeli. Nel corso degli anni è stata premiata più volte dalla rivista Runner’s World e dall’IRRA(Independent Running Retailers Association). Quando è arrivato il momento di progettare la 7ma edizione delle Guide, Saucony sapeva di dover andare in profondità per migliorare i dettagli di una scarpa davvero già ottima.
Innanzitutto è aumentato il tempo che intercorre tra quando si è deciso di progettare il nuovo modello e quando la scarpa arriva sugli scaffali dei negozi di circa 6 mesi, per consentire test supplementari e più approfonditi. Inoltre dei test sul campo con runneri “veri” sono stati approntati e ogni feedback è stato preso in seria considerazione.
Nella nuova versione l’avampiede è più svasato permettendo di applicare l’impatto della falcata su un'area più ampia in punta. L’ipotesi di partenza era che i corridori avrebbero segnalato un maggior sostegno, in particolare durante le ultime fasi della falcata, rispetto ad un avampiede leggermente più stretto. Proprio attraverso questi test si è riusciti a convalidare questa teoria e a proseguire su questa strada per il resto della scarpa. Altri aggiornamenti includono una suola interamente riprogettata nella parte mediale, che migliora il supporto per i corridori con pronazione moderata.
Nella suola, scanalature più profonde e flessibili offrono una maggiore mobilità e una migliore mobilità delle dita del piede per una corsa più reattiva. Un altro importante aggiornamento è l'aggiunta della tecnologia di ammortizzazione PowerGrid, che sostituisce la precedente ProGrid, ed è il 15% più leggera e il 30% più resistente.
La Guide 7 sono il perfetto compagno di allenamento, fornendo sia la stabilità sia la flessibilità in un pacchetto sorprendentemente leggero.
Ci ho corso ancora poco (circa 20 Km.) e tra poco correrò con le mie nuove Guide una mezza, ma già noto importanti differenze rispetto al modello 6 che ho davvero consumato fino alla fine (circa 750 Km. Per il momento). Soprattutto la grande stabilità, nonostante sia un modello con un supporto anti-pronazione non troppo accentuato; in secondo luogo la calzata molto avvolgente, soprattutto nell’avampiede, e un’ottima fasciatura del tallone.

(di seguito la recensione Runner's World)
Aggiornamento di potenza e stabilità per la Guide, la scarpa che ha reso ancora più celebre Saucony nel mondo. Il brand di Boston ha lavorato sull’intersuola per dare un assetto più corsaiolo a un modello da allenamento. L’intera intersuola (drop 8mm.) è costruita con la nuova mescola Powergrid, più reattiva e duratura. Ridisegnata anche la suola, oggi più ampia nel mesopiede per consentire un appoggio più stabile.
L’effetto è evidente, anche se alle prime falcate la scarpa potrà sembrare meno flessibile. Il puntale è stato rialzato di 6 mm per rendere più rotonda la fase di spinta. Migliorata anche la flessibilità dell’avampiede grazie a intagli più profondi.
Consigliata come scarpa da allenamento e gara fino alla maratona per runners con appoggio in leggera e media pronazione. Adatta anche ai runners neutri di peso più alto o che necessitano di supporto durante le gare più lunghe, quando l’azione del piede diventa meno efficace).

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