Una splendida giornata di sole ha accolto gli oltre 2000 iscritti alla seconda edizione della Lago Maggiore Half Marathon, svoltasi ieri a Stresa (VB).
Inizio subito facendo i più vivi complimenti all’organizzazione, tutto perfetto e splendidamente organizzato, non un ritardo, una sbavatura, un problema logistico. Caspita che gara!!
Ma voglio essere pignolo e cattivello e, allora, segnalo due microscopiche critiche: alcuni rifornimenti erano vuoti (quello dei 15, ad esempio) ma i volontari stavano trasportando il tutto e la distanza tra arrivo e consegna chip + deposito, per me arrivato sui gomiti un po’ eccessiva.
Strade ben presidiate e nessun clacson di disapprovazione, volontari sempre disponibili e alcuni anche pronti a incitarci lungo il percorso. Qualche coda ai battelli per chi, come me, è partito da Verbania per arrivare alla partenza ma è normale dovendo gestire un tale mole di iscritti.
Non posso dire nulla sul ritiro pettorali, dato che al mio ci ha pensato il buon Massini il venerdì, solo sono rimasto un po’ deluso nel vedere un expo con un solo stand (Pettinelli Sport) e il resto con tavoli e depliant, una miseria.
La gara parte sotto i migliori auspici, il sole splende alto sulle teste (un po’ pelate per me) dei concorrenti e riscalda corpo e anima; prima del via incrocio diversi Road (35 i partenti), l’onnipresente Capasso e Angela Weaver coi i suoi studenti Galloway. Speaker ufficiale l’istrionico Silvio Omodeo, anche lui sempre pronto a salutare tutti quanti con voce baritonale.
Parto accodandomi a Virgilio ed Ermanno, due “studenti” di Massini impostando un ritmo gara cercando di arrivare entro le 2 ore. I primi 10K filano via lisci, tra qualche leggero saliscendi che taglia un po’ il ritmo. In vantaggio di qualche secondo sul ritmo previsto, tiro un po’ il freno nei successivi 5K anche perché dopo essermi fermato al ristoro dei 10K ho fatto un po’ di fatica a riprendere una corsa fluida. Al ristoro del 15° un sorso d’acqua per riprendermi da una disidratazione che inizia a farsi sentire e via verso quello che speravo essere il rush finale.
Poi, all’improvviso, al 16° arriva il blackout. Cala il sipario, si spengono le luci e vado in confusione. D’improvviso i battiti si impennano e ho il fiato corto tanto che non riesco a correre per oltre 500/600 metri. Vado al passo e immediatamente i battiti si abbassano, riprendo a correre piano e risalgono come impazziti.
Devo ancora guardare il tracciato del Garmin, ma credo che sarà un ottovolante! Così vedo passare il pace maker delle 2 ore e provo ad accodarmi, ma devo rinunciare immediatamente. Arriva anche Carla, altra stagista del gruppo “La Michetta” che mi rincuora e prova a correre un po’ con me, ma devo lasciarla andare. Mi trascino fino a Verbania, per gli ultimi 3 Km e facci l’ultima salita al passo, poi lascio che le gambe corrano ormai senza controllo né forma tecnica accettabile fino all’arrivo. Il crono finale segna 2h09’ di real time, una delle mie peggiori di sempre. Anche il buon Massini vorrebbe capire meglio cosa mi è capitato, fatto sta che sia durante l’attesa dell’autobus per il rientro in albergo sia in albergo ho avuto alcuni capogiri forti per bassa pressione.
Cosa mi è capitato resta un mistero, credo sia una concomitanza di fattori che ha generato stress fisico (venerdì donazione di sangue, pranzo del sabato saltato, caldo, emozione), sommato alla maratona di Piacenza della domenica precedente. Questa settimana vado al piccolo trotto, per recuperare al meglio in vista della doppietta Scarpa d’Oro (29.03) e Stramilano (05.04).I miei complimenti a tutti blogtrotter presenti in gara per gli ottimi riscontri cronometrici e spero di rivederli presto!
Inizio subito facendo i più vivi complimenti all’organizzazione, tutto perfetto e splendidamente organizzato, non un ritardo, una sbavatura, un problema logistico. Caspita che gara!!
Ma voglio essere pignolo e cattivello e, allora, segnalo due microscopiche critiche: alcuni rifornimenti erano vuoti (quello dei 15, ad esempio) ma i volontari stavano trasportando il tutto e la distanza tra arrivo e consegna chip + deposito, per me arrivato sui gomiti un po’ eccessiva.
Strade ben presidiate e nessun clacson di disapprovazione, volontari sempre disponibili e alcuni anche pronti a incitarci lungo il percorso. Qualche coda ai battelli per chi, come me, è partito da Verbania per arrivare alla partenza ma è normale dovendo gestire un tale mole di iscritti.
Non posso dire nulla sul ritiro pettorali, dato che al mio ci ha pensato il buon Massini il venerdì, solo sono rimasto un po’ deluso nel vedere un expo con un solo stand (Pettinelli Sport) e il resto con tavoli e depliant, una miseria.
La gara parte sotto i migliori auspici, il sole splende alto sulle teste (un po’ pelate per me) dei concorrenti e riscalda corpo e anima; prima del via incrocio diversi Road (35 i partenti), l’onnipresente Capasso e Angela Weaver coi i suoi studenti Galloway. Speaker ufficiale l’istrionico Silvio Omodeo, anche lui sempre pronto a salutare tutti quanti con voce baritonale.
Parto accodandomi a Virgilio ed Ermanno, due “studenti” di Massini impostando un ritmo gara cercando di arrivare entro le 2 ore. I primi 10K filano via lisci, tra qualche leggero saliscendi che taglia un po’ il ritmo. In vantaggio di qualche secondo sul ritmo previsto, tiro un po’ il freno nei successivi 5K anche perché dopo essermi fermato al ristoro dei 10K ho fatto un po’ di fatica a riprendere una corsa fluida. Al ristoro del 15° un sorso d’acqua per riprendermi da una disidratazione che inizia a farsi sentire e via verso quello che speravo essere il rush finale.
Poi, all’improvviso, al 16° arriva il blackout. Cala il sipario, si spengono le luci e vado in confusione. D’improvviso i battiti si impennano e ho il fiato corto tanto che non riesco a correre per oltre 500/600 metri. Vado al passo e immediatamente i battiti si abbassano, riprendo a correre piano e risalgono come impazziti.
Devo ancora guardare il tracciato del Garmin, ma credo che sarà un ottovolante! Così vedo passare il pace maker delle 2 ore e provo ad accodarmi, ma devo rinunciare immediatamente. Arriva anche Carla, altra stagista del gruppo “La Michetta” che mi rincuora e prova a correre un po’ con me, ma devo lasciarla andare. Mi trascino fino a Verbania, per gli ultimi 3 Km e facci l’ultima salita al passo, poi lascio che le gambe corrano ormai senza controllo né forma tecnica accettabile fino all’arrivo. Il crono finale segna 2h09’ di real time, una delle mie peggiori di sempre. Anche il buon Massini vorrebbe capire meglio cosa mi è capitato, fatto sta che sia durante l’attesa dell’autobus per il rientro in albergo sia in albergo ho avuto alcuni capogiri forti per bassa pressione.
Cosa mi è capitato resta un mistero, credo sia una concomitanza di fattori che ha generato stress fisico (venerdì donazione di sangue, pranzo del sabato saltato, caldo, emozione), sommato alla maratona di Piacenza della domenica precedente. Questa settimana vado al piccolo trotto, per recuperare al meglio in vista della doppietta Scarpa d’Oro (29.03) e Stramilano (05.04).I miei complimenti a tutti blogtrotter presenti in gara per gli ottimi riscontri cronometrici e spero di rivederli presto!
5 commenti:
Si vede che non stavi bene, ti mancheranno gli zuccheri ? mah chi lo sa fatto stà che forse è meglio se ti fai controllare. per il 2h,09 non ti preoccupare andrai meglio la prossima !
Dire che il resoconto è perfetto sia per quanto riguarda l'organizzazione (criticabile, ma meno dello scorso anno il luogo di consegna del chip) sia per quanto riguardo il tuo stato.
Secondo me devi partire dalla maratona, poi dallo stress, poi dal cambio di stagione e dal caldo (io l'ho patito e il dolore che mi è venuto penso sia dovuto anche a quello) ....e poi magari sei anche un pò stanco.
Riposati qualche giorno, scarica e vedrai che a Milano te lo dimentichi questo crono che cmq reputo più che onorevole.
@Franca: ho preso due tavolette in gara, solitamente sono abbastanza...
@Lucky: queste prossime due settimane saranno di allenamenti un po' più scarichi, poi test a Vigevano e, quindi, Milano. Sto aspettando la nuova tabella da Massini
Forse la Maratona di piacenza ha lasciato qualche segno di troppo, in fondo 35Km li hai pur sempre fatti correndo e altri sette alternando passo e corsa: un bel dispendio di energie ! Dimentica la giornata e guarda avanti !
Se posso essere onesto, la gara non mi è piaciuta molto, ho sofferto parecchio il vento del lago. In generale dai pareri che ho raccolto non era esattamente la corsa ideale per battere il proprio record e molti hanno avuto dei problemi.
Ritengo il tracciato chiuso al traffico una condizioni irrinunciabile e normale. La Milano city marathon in questo senso dovrebbe essere l'eccezione non giustificata. Inoltre, nessuno sapeva delle docce, il rifornimento all'arrivo era contato e forse anche la partenza alle 11...
Lino
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