“Piove, guarda come piove, senti come viene giù...” (Lorenzo Cherubini aka Jovanotti - Piove)
Vista la concomitanza con la Maratona di Treviso, scelta da molti amici Road come gara del mese di marzo, il caro Ettore ha adottato questa mezza maratona (io credo solo per il risotto finale, lui dice perché bellissima...) e mi sono poi lasciato convincere a correrla.
Una domenica mattina iniziata presto per poter dare una mano a Ettore e al Presidentissimo per la consegna dei pettorali, anche se l’inizio non è dei migliori: sabato sera febbriciattola e raffreddore e ieri mattina la pioggia è talmente “leggera” che fatico a sentire la radio in auto dal rumore. Per fortuna la temperatura è accettabile e non fa molto freddo.
Arrivo a Vigevano e parcheggio vicino lo Stadio, entro e subito si affonda in un bel pantano degno della Cinque Mulini.
Cerco il gruppo Road e lo trovo in tribuna, dove più o meno tutti ci si rifugia per sfuggire alla pioggia. A poco a poco arrivano tutti quanti e, finalmente, possiamo andare alla partenza. Peccato non avere incrociato Stefano, nonostante sms, sarà per la prossima. Entro insieme a Carlos (che è tutto un programma) e ci dirigiamo verso il gonfiabile. Sembriamo pochi, ma saremo quasi 1200; stranamente nessuna, ressa nessuno spintone tutto tranquillo. Allo sparo si fa mezzo giro di pista e via verso la città. Un piccolo tappo iniziale per uscire dallo Stadio, ma tutto fila tranquillo.
Questa volta mi sono imposto di stare assolutamente nel passo previsto (uno scarsissimo 5’45”/Km) fin dall’inizio e riesco a farlo senza correre troppo.
I passaggi in città sono a dir poco spettacolari: la strada coperta è forse quello più emozionante e che ricorderò a lungo, il passaggio in piazza ducale il più scenografico. Cosiglio per gli organizzatori: invertite i percorso! Fate prima la parte “bucolica” e infine il passaggio in città se possibile. Vista l’ora e il tempo, infatti, c’era pochissima gente lungo i percorso ed è davvero un peccato.
Il percorso ci porta nelle campagne circostanti, lasciandoci in balia della pioggia fitta e delle raffiche di vento, intorno al 10° la situazione peggiore: vento freddo laterale e acqua fine ma insistente. Avevo la maglia con pozza d’acqua raccolta nei gomiti!!
Ristori nella norma, ma sempre ben presidiati e, novità per qualsiasi runner milanese, nessun clacson (o, forse, avevo l’iPod talmente alto che non sentivo).
Al 18° accuso un po’ di stanchezza, respiro a fatica sin dall’inizio a causa del raffreddore e quindi rallento un po’ il ritmo per riprendermi. Il terreno è praticamente piatto, ma molto accidentato e con passaggi degli delle riviere di un 3000 siepi.
In vista dell’arrivo un podista mi incoraggia a correre tranquillo e riprendo bene, vengo poi affiancato da una ragazza che mi fa da lepre per gli ultimi metri. Taglio così il traguardo in un real time risulterà poi essere 02:04:51, a un minuto dal mio PB. Sono strafelice, perché ottenuto su un percorso ostico, in condizioni fisiche e atmosferiche avverse, ma soprattutto venuto naturalmente, senza affanni. Dai dati del Garmin leggo che ho scazzato solo in quei 3 km maledetti e questo mi da fiducia per domenica.
Restituisco il chip (anzi una bella ragazza si preoccupa di togliermelo) e cerco subito conforto nel mio mantra per tutta la corsa: il risotto del ristoro. Atmosfera festosa in tutto lo stadio con musica, clown e alcuni stand. Ritrovo Simone Bussetto di Runner’s World, abbandonato da Vittorio Nava (che ho incrociato all’arrivo). Domenica prossima Stramilano, sperando in un tempo migliore sotto tutti i punti di vista...
Vista la concomitanza con la Maratona di Treviso, scelta da molti amici Road come gara del mese di marzo, il caro Ettore ha adottato questa mezza maratona (io credo solo per il risotto finale, lui dice perché bellissima...) e mi sono poi lasciato convincere a correrla.
Una domenica mattina iniziata presto per poter dare una mano a Ettore e al Presidentissimo per la consegna dei pettorali, anche se l’inizio non è dei migliori: sabato sera febbriciattola e raffreddore e ieri mattina la pioggia è talmente “leggera” che fatico a sentire la radio in auto dal rumore. Per fortuna la temperatura è accettabile e non fa molto freddo.
Arrivo a Vigevano e parcheggio vicino lo Stadio, entro e subito si affonda in un bel pantano degno della Cinque Mulini.
Cerco il gruppo Road e lo trovo in tribuna, dove più o meno tutti ci si rifugia per sfuggire alla pioggia. A poco a poco arrivano tutti quanti e, finalmente, possiamo andare alla partenza. Peccato non avere incrociato Stefano, nonostante sms, sarà per la prossima. Entro insieme a Carlos (che è tutto un programma) e ci dirigiamo verso il gonfiabile. Sembriamo pochi, ma saremo quasi 1200; stranamente nessuna, ressa nessuno spintone tutto tranquillo. Allo sparo si fa mezzo giro di pista e via verso la città. Un piccolo tappo iniziale per uscire dallo Stadio, ma tutto fila tranquillo.
Questa volta mi sono imposto di stare assolutamente nel passo previsto (uno scarsissimo 5’45”/Km) fin dall’inizio e riesco a farlo senza correre troppo.
I passaggi in città sono a dir poco spettacolari: la strada coperta è forse quello più emozionante e che ricorderò a lungo, il passaggio in piazza ducale il più scenografico. Cosiglio per gli organizzatori: invertite i percorso! Fate prima la parte “bucolica” e infine il passaggio in città se possibile. Vista l’ora e il tempo, infatti, c’era pochissima gente lungo i percorso ed è davvero un peccato.
Il percorso ci porta nelle campagne circostanti, lasciandoci in balia della pioggia fitta e delle raffiche di vento, intorno al 10° la situazione peggiore: vento freddo laterale e acqua fine ma insistente. Avevo la maglia con pozza d’acqua raccolta nei gomiti!!
Ristori nella norma, ma sempre ben presidiati e, novità per qualsiasi runner milanese, nessun clacson (o, forse, avevo l’iPod talmente alto che non sentivo).
Al 18° accuso un po’ di stanchezza, respiro a fatica sin dall’inizio a causa del raffreddore e quindi rallento un po’ il ritmo per riprendermi. Il terreno è praticamente piatto, ma molto accidentato e con passaggi degli delle riviere di un 3000 siepi.
In vista dell’arrivo un podista mi incoraggia a correre tranquillo e riprendo bene, vengo poi affiancato da una ragazza che mi fa da lepre per gli ultimi metri. Taglio così il traguardo in un real time risulterà poi essere 02:04:51, a un minuto dal mio PB. Sono strafelice, perché ottenuto su un percorso ostico, in condizioni fisiche e atmosferiche avverse, ma soprattutto venuto naturalmente, senza affanni. Dai dati del Garmin leggo che ho scazzato solo in quei 3 km maledetti e questo mi da fiducia per domenica.
Restituisco il chip (anzi una bella ragazza si preoccupa di togliermelo) e cerco subito conforto nel mio mantra per tutta la corsa: il risotto del ristoro. Atmosfera festosa in tutto lo stadio con musica, clown e alcuni stand. Ritrovo Simone Bussetto di Runner’s World, abbandonato da Vittorio Nava (che ho incrociato all’arrivo). Domenica prossima Stramilano, sperando in un tempo migliore sotto tutti i punti di vista...
4 commenti:
Non ho ricevuto nessun SMS. L'hai mandato al numero che ti ho inviato via mail? Mi spiace che non siamo riusciti a salutarci. Condivido il tuo post inversione del percorso compresa!
E io che ero a letto al caldo sotto le coperte!! Mi sento un pò in colpa!
Bella Bella, il prox anno ci faccio un pensierino!
Ora alla Stramilano attacca decisamente il PB ormai sei lì, io tenterei di stare sotto le 2 ore!
@Micio: ho invertito due numeri, me ne sono accorto solo ora...! :-(
@Luciano: se il tempo regge ce la farò. Già ieri ero tranquillo e potevo farcela, raffreddore e febbre a parte. (oggi sono un po' instabile, correre sotto l'acqua con febbre e raffreddore, forse non aiuta a smaltire...)
Frankino mi ha detto che solo per il risotto valeva la pena...pensa te, lui è arrivato 8° assoluto per non trovarlo scotto...
Bravo Claudio!
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